Il Mali con un comunicato ufficiale annuncia la rottura delle relazioni diplomatiche con l’Ucraina e lancia pesanti accuse: le azioni del governo ucraino “costituiscono una chiara aggressione al Mali e un sostegno al terrorismo internazionale”.
Sahel, il Mali rompe relazioni diplomatiche con Ucraina
– Francesco dall’Aglio*
La questione Sahel–Ucraina–Tuareg–jihadisti–Wagner s’incendia ulteriormente: il colonnello Abdoulaye Maïga, Ministro dell’Amministrazione Territoriale e della Decentralizzazione e soprattutto portavoce del governo, annuncia sui suoi social (a questo link ) che il Mali ha rotto le relazioni diplomatiche con l’Ucraina.
Nel comunicato sono presenti espressioni piuttosto forti: le azioni del governo ucraino “costituiscono una chiara aggressione al Mali e un sostegno al terrorismo internazionale, in flagrante violazione del diritto internazionale” e chiariscono “la natura neonazista e scellerata delle autorità ucraine, adesso alleate del terrorismo internazionale e lontane dalle aspirazioni di pace e di stabilità del popolo ucraino”.
Pertanto, oltre a rompere i rapporti, “il Mali considera il sostegno all’Ucraina come sostegno al terrorismo internazionale” e fa appello “al senso di responsabilità della comunità internazionale” riguardo alla “scelta deliberata dell’Ucraina di sostenere il terrorismo in un contesto mondiale dove c’è unanimità sull’imperativo di combattere questa piaga”.
Che nel comunicato ci sia qualche suggerimento russo è chiaro, al di là del riferimento al “neonazismo” del governo ucraino sul quale proprio la Russia “ha messo in guardia il mondo“, ma il problema diplomatico esiste ed è reale: l’Ucraina ha davvero aiutato un movimento separatista a organizzare azioni militari contro uno stato i cui confini sono internazionalmente riconosciuti, movimento che tra l’altro ha agito in collaborazione con un gruppo jihadista?
La faccenda rischia davvero di scappare di mano: se quella di Yusov è stata una fanfaronata sarebbe il caso che il governo ucraino la smentisse, ma se non lo è stata il comunicato del governo del Mali, influenza russa o meno, è corretto.
Non a caso, le testate occidentali danno la notizia con grandissima cautela, cercando di minimizzare i danni (vedi ad esempio la BBC ), mentre quelle “del sud del mondo” si fanno meno problemi (Anadolu, Al Jazeera).
Kuleba, intanto, è partito per un mini-tour in Africa: in questa settimana visiterà Malawi, Zambia e isole Mauritius. Vedremo se qualcuno gli chiederà qualcosa sulla faccenda.
* articolo estratto dal canale War Room di Francesco Dall’Aglio ricercatore dell’Istituto di Studi Storici dell’Accademia delle Scienze di Sofia (Bulgaria).