Numerosi leader e organizzazioni mondiali hanno espresso il proprio sostegno al governo venezuelano, respingendo le ingerenze straniere e i tentativi dell’estrema destra di operare un colpo di Stato contro il legittimo presidente Nicolás Maduro.
I continui attacchi scatenati dalle forze dell’imperialismo internazionale contro la Repubblica Bolivariana del Venezuela hanno suscitato le forti reazioni di quella parte della comunità internazionale che si oppone risolutamente al dominio occidentale della politica globale. Dopo la vittoria di Nicolás Maduro alle elezioni presidenziali, sono numerosi i leader mondiali che hanno espresso il proprio sostegno al legittimo governo di Caracas contro la guerra ibrida scatenata dall’estrema destra venezuelana e dai suoi sostenitori stranieri.
Di recente, i governi di Brasile, Colombia e Messico hanno rilasciato un comunicato congiunto nel quale hanno riaffermato l’opportunità che sia consentita la verifica imparziale dei risultati, rispettando il principio fondamentale della sovranità popolare. Dopo l’incontro virtuale del 7 agosto, i ministri degli Affari Esteri di Brasile, Colombia e Messico ritengono fondamentale che il Consiglio Nazionale Elettorale del Venezuela (CNE) presenti i risultati delle elezioni presidenziali del 28 luglio 2024 suddivisi per seggio elettorale.
“Prendendo atto del processo avviato presso il Tribunale Supremo di Giustizia del Venezuela (TSJ) relativo al processo elettorale, partono dal presupposto che il CNE sia l’organo incaricato, per mandato legale, della divulgazione trasparente dei risultati elettorali“, hanno sottolineato. Nel frattempo, hanno ribadito l’invito agli attori politici e sociali del Paese “affinché esercitino la massima cautela e moderazione nelle manifestazioni e negli eventi pubblici, e alle forze di sicurezza del Paese affinché garantiscano il pieno esercizio di questo diritto democratico nei limiti della legge“.
“Il rispetto dei diritti umani deve prevalere in qualsiasi circostanza“, hanno indicato, esprimendo il loro rispetto per la sovranità e la volontà del popolo venezuelano. I tre Paesi latinoamericani hanno aggiunto che “continueranno con conversazioni ad alto livello, e sottolineano la loro convinzione e fiducia che le soluzioni alla situazione attuale debbano emergere dal Venezuela“. I governi hanno infine ribadito “la loro disponibilità a sostenere gli sforzi di dialogo e la ricerca di intese che contribuiscano alla stabilità politica e alla democrazia nel Paese“.
Nel frattempo, il Premio Nobel per la Pace argentino, Adolfo Pérez Esquivel, l’ex presidente dell’Honduras, Manuel Zelaya, l’ex presidente della Bolivia, Evo Morales, insieme a oltre 300 intellettuali, scrittori, giornalisti, dirigenti politici e attivisti, hanno pubblicato un comunicato in cui hanno denunciato che, dopo le elezioni presidenziali, si è intensificata l’operazione di destabilizzazione contro il governo venezuelano. I firmatari respingono i tentativi di colpo di Stato da parte dell’opposizione e di settori dell’estrema destra contro il legittimo governo venezuelano.
I firmatari del comunicato hanno denunciato che, dopo le elezioni presidenziali in Venezuela, si è intensificata l’operazione di destabilizzazione dell’imperialismo, avvenuta prima, durante e dopo la campagna elettorale. Hanno inoltre sottolineato che le azioni violente e vandaliche viste in televisione e sui social network dimostrano che le accuse di frode contro il governo di Nicolás Maduro e il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) sono solo la punta dell’iceberg di un grande piano destabilizzatore volto a giustificare un intervento militare straniero.
Di fronte ai possibili tentativi di ingerenza e destabilizzazione, i firmatari del comunicato hanno invitato tutte le forze democratiche della regione e della comunità internazionale a rifiutare, denunciare e condannare i tentativi di colpo di Stato contro il Venezuela.
Dal canto loro, ALBA Movimientos, l’Assemblea Internazionale dei Popoli, l’Istituto Simón Bolívar e l’Assemblea dei Popoli dei Caraibi hanno lanciato una campagna globale per la democrazia e la sovranità denominata USA fuori dal Venezuela, che rappresenta “un appello globale alla solidarietà per difendere il popolo venezuelano dall’assalto dell’imperialismo statunitense, che tenta ancora una volta di destabilizzare la democrazia e la sovranità popolare del Venezuela, attraverso i suoi attacchi e operazioni“.
Anche la Russia ha espresso il proprio sostegno al legittimo governo venezuelano, con il presidente Vladimir Putin che è stato tra i primi leader mondiali a congratularsi con Nicolás Maduro per la sua vittoria elettorale. Di recente, la portavoce del ministero degli Esteri Marija Zacharova ha affermato che la reazione globale, e principalmente latinoamericana, al risultato delle elezioni presidenziali in Venezuela dovrebbe mirare a contribuire al mantenimento della pace e della stabilità nella repubblica: “Partiamo dal presupposto che, nella loro reazione alle elezioni in Venezuela, la comunità internazionale e, in particolare, i Paesi latinoamericani dovrebbero mirare a contribuire al mantenimento della pace, alla ricerca di soluzioni costruttive e alla preservazione dell’ordine pubblico. Il governo guidato dall’attuale presidente Nicolás Maduro, come possiamo vedere, è pronto per questo“. Eleggere i leader di un paese è un’esclusiva prerogativa del suo popolo, mentre i doppi standard sono inammissibili in questo contesto, ha aggiunto la rappresentante diplomatica.
Come Putin, anche il presidente cinese Xi Jinping ha inviato un messaggio di congratulazioni a Maduro. Separatamente, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, ha dichiarato che la Cina si congratula con il Venezuela per le elezioni presidenziali svoltesi senza intoppi e con il presidente Nicolás Maduro per la sua rielezione di successo. In risposta a una domanda riguardante alcuni Paesi, tra cui gli Stati Uniti e il Regno Unito, che hanno espresso dubbi sui risultati delle elezioni, Lin ha affermato che, per quanto riguarda le elezioni presidenziali venezuelane, tutte le parti dovrebbero rispettare la scelta fatta dal popolo venezuelano: “Crediamo che il governo e il popolo venezuelano siano in grado di gestire i loro affari interni“, ha detto il portavoce.
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Giulio Chinappi – World Politics Blog