Il sabotaggio di un asset infrastrutturale strategico della Germania rientra a tutti gli effetti in quei casi di attacco che dovrebbero fare scattare l’articolo 5 della NATO. Lo evidenzia parlando al WSJ un alto funzionario tedesco a conoscenza del fatti:

“Un attacco di questa portata è una ragione sufficiente per far scattare la clausola di difesa collettiva della NATO, ma la nostra infrastruttura critica è stata fatta saltare in aria da un paese che sosteniamo con massicce spedizioni di armi e miliardi in contanti”, ha detto.

Insomma l’Ucraina avrebbe attaccato la Germania, secondo le indagini sinora emerse. Ma i Paesi della NATO, in particolare quelli scandinavi, anziché sostenere l’alleato hanno fermato le indagini, senza fornire elementi significativi.

Questo la dice lunga sulle reali capacità difensive dell’ alleanza, che si attivano solo davanti ad una “minaccia” per Washington, non certo per i membri. Per cui se il Marocco ci attaccasse, i nostri alleati potrebbero fregarsene bellamente, se il conflitto non viene percepito come un rischio per Washington.

Così mentre uno dei principali Paesi della NATO* è stato presumibilmente attaccato da Kiev (o magari anche da Washington), Biden e a cascata tutti i suoi servi indicano nella Russia la principale minaccia per l’Europa: se Putin non verrà fermato in Ucraina ci attaccherà. Asino chi ancora ci crede.

* E se uno dei principali Paesi della NATO è trattato alla stregua di una repubblica bananera, figuriamoci Paesi che non contano un c**zo come i Baltici.

@ClaraStatello

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