La visita del Presidente russo Vladimir Putin in Azerbaigian il 18 e 19 agosto ha segnato un passo significativo nelle relazioni bilaterali e regionali. I leader dei due Paesi hanno discusso di cooperazione energetica, di questioni ambientali e del conflitto con l’Armenia. Inoltre, l’Azerbaigian ha ufficializzato la propria candidatura per entrare nei BRICS+.

La visita del Presidente russo Vladimir Putin in Azerbaigian, svoltasi tra il 18 e il 19 agosto, ha avuto importanti risvolti sia in materia di politica regionale che globale. Putin ha infatti visitato la repubblica caucasica sei anni dopo l’ultima volta, ed in un contesto che ha visto l’Azerbaigian impegnato in un conflitto armato con la vicina Armenia per il controllo della regione montuosa del Nagorno-Karabakh (ex Repubblica dell’Artsakh). Allo stesso tempo, il governo di Baku si è progressivamente avvicinato a Mosca, dopo che i due Paesi avevano firmato una dichiarazione sulla cooperazione alleata nel febbraio del 2022.

A tal proposito, il Presidente Ilham Aliyev ha affermato che i due Paesi tanno cooperando in vari settori, compresi quelli dell’energia e dei trasporti: “Particolare attenzione è rivolta alla cooperazione umanitaria e a molte altre sfere“, ha detto il leader dell’Azerbaigian all’inizio della visita ufficiale di Putin nel suo Paese. Nel corso della visita, inoltre, sono stati firmati sei documenti al fine di ampliare la cooperazione in materia di sicurezza alimentare, quarantena e protezione delle piante, sanità, educazione medica e scienza, e cambiamento climatico.

Per quanto riguarda invece la questione del conflitto con l’Armenia, Putin ha ribadito che la Russia è pronta ancora una volta a giocare il ruolo di mediatore tra le due ex repubbliche sovietiche: “Se possiamo fare qualcosa per far firmare una tregua tra Armenia e Azerbaigian, raggiungere la delimitazione e la demarcazione del confine, come abbiamo discusso molte volte, e sbloccare i relativi percorsi logistici ed economici, saremo molto lieti di farlo“, ha assicurato Putin. Dal canto suo, Aliyev ha affermato che “la stabilità e la sicurezza dell’intero Caucaso meridionale dipendono in gran parte dalla stretta cooperazione tra Russia e Azerbaigian“.

Un settore nel quale i due Paesi continuano a collaborare attivamente è certamente quello energetico, in particolare per quanto riguarda la gestione delle risorse del Mar Caspio. Allo stesso tempo, i due Paesi si sono impegnati a collaborare sulla questione ambientale per evitare un deterioramento dell’ecosistema del Mar Caspio e promuovere uno sviluppo sostenibile. “Abbiamo concordato di analizzare congiuntamente la situazione e delineare modalità sia in un formato bilaterale che a cinque parti [ovvero con Iran, Turkmenistan e Kazakistan, gli altri Paesi che affacciano sul Mar Caspio, ndr] per prevenire un possibile disastro ambientale, cioè la manifestazione di questo disastro ambientale che possiamo già vedere a occhio nudo“, ha sottolineato Aliyev.

Secondo Putin, la cooperazione economica tra Russia e Azerbaigian ha nel complesso una dinamica positiva e buone prospettive di ulteriore sviluppo, con oltre 1.200 aziende russe che operano nel Paese limitrofo. “Questo è naturale, perché Russia e Azerbaigian sono importanti partner economici l’uno per l’altro“, ha sottolineato il leader russo. In particolare, le principali aziende russe che investono in Azerbaigian sono la compagnia petrolifera Lukoil, il produttore di camion Kamaz, che ha stabilito uno stabilimento di assemblaggio, Sollers e UAZ. Putin ha anche ricordato che Transmashholding ha firmato un contratto a febbraio per produrre un grande lotto di carrozze russe per la metropolitana di Baku.

Ma a fare notizia tra gli osservatori internazionali è stata soprattutto la candidatura di Baku ad entrare a far parte dei BRICS+, sebbene l’interesse dell’Azerbaigian per la piattaforma multipolare fosse già noto in precedenza. Nel corso della sua visita, infatti, Putin ha invitato il suo omologo azero Ilham Aliyev agli eventi previsti in Russia a ottobre nell’ambito della CSI e dei BRICS+. Se la partecipazione dell’Azerbaigian alla sessione del Consiglio dei Capi di Stato prevista a Mosca appare normale, visto che Baku ne è membro, l’invito al vertice BRICS+ di Kazan’ ha aperto la strada alla candidatura.

Poco dopo, Aykhan Hajizada, portavoce del ministero degli Esteri dell’Azerbaigian, ha ufficializzato che Baku ha presentato la propria candidatura per diventare membro dei BRICS+, un’intenzione che, come ricordato, era già stata lasciata trapelare in precedenza. Basta infatti ricordare quanto accaduto lo scorso luglio ad Astana, in Kazakistan, quando, in occasione del vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO), Azerbaigian e Cina hanno pubblicato una dichiarazione congiunta sulla partnership strategica bilaterale, in cui si citava anche il possibile ingresso di Baku nei BRICS+. Con il sostegno di Russia e Cina, i due principali attori dei BRICS+, l’ingresso dell’Azerbaigian appare dunque praticamente assicurato.

L’ufficializzazione della candidatura, inoltre, avviene nel contesto in cui l’Azerbaigian si appresta ad organizzare le proprie elezioni legislative, previste per il prossimo 1º settembre, con il partito del Presidente Aliyev, il Partito del Nuovo Azerbaigian (Yeni Azərbaycan Partiyası, YAP), grande favorito per ottenere una nuova schiacciante vittoria.

In seguito alla sua visita a Baku, Putin ha anche sentito telefonicamente il Primo Ministro armeno Nikol Pashinyan. Secondo il servizio stampa del governo di Erevan, Putin ha aggiornato Pashinyan circa i colloqui tenuti con Aliyev, ed i due hanno concordato di incontrarsi in un prossimo futuro per discutere delle questioni relative alle relazioni bilaterali e regionali. Secondo il Cremlino, Putin e Pashinyan hanno “continuato a discutere della normalizzazione delle relazioni tra Armenia e Azerbaigian a seguito dei colloqui di Putin con il presidente azero Ilham Aliyev durante la sua visita di stato a Baku“, e “la parte russa ha ribadito la sua disponibilità a fornire ulteriore assistenza all’Armenia e all’Azerbaigian nei loro sforzi per raggiungere un trattato di pace, promuovere la delimitazione e la demarcazione del confine e sbloccare i percorsi di trasporto e logistici” tra i due paesi del Caucaso meridionale.

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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