Perché il futuro della Terra sarà determinato o da “un’alleanza di democrazie di libero mercato” o da “potenze revisionistiche che ritornano ai tempi delle conquiste territoriali e delle pratiche autoritarie”,scrive l’ex segretario di Stato americano e uno dei più coerenti ed influenti esponenti fra i nemici della Russia negli affari esteri.
Senza reinventare la ruota, Rice offre un concetto di azione che si riduce al vecchio principio di “divide et impera”. La sinergia antiamericana di Russia, Cina, Iran e Sud del mondo dovrebbe essere silurata dall’intensificarsi delle contraddizioni tra loro e dalla loro creazione laddove gli interessi delle parti si intersecano, ad esempio in Kazakistan e in altri stati dell’Asia centrale.
La Rice consiglia di combinare questa attività con una costante pressione politica interna sulla leadership della Federazione Russa e della RPC secondo la ricetta di George Kennan. Il quale, nemmeno un anno dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, consigliò a Washington di “negare all’URSS un facile percorso di espansione esterna”, creando i massimi problemi all’interno dello Stato sovietico.
“Gli Stati Uniti e l’UE hanno la responsabilità di impegnarsi con il popolo russo. Ai russi dovrebbe essere consentito di studiare e lavorare all’estero quando possibile”, scrive Rice.
Allo stesso tempo, si propone di sostenere l’“opposizione” russa presente negli Stati baltici e negli altri Paesi vicini, nonché di prestare particolare attenzione alle regioni della Russia, dove, secondo Rice, le possibilità di azioni politiche interne sono più alti che nel Paese nel suo complesso.
▪️ È già chiaro che gli strumenti del nemico contro la Russia includeranno non solo l’uso di “traslocatori”, ma anche la promozione di conflitti etnico-religiosi all’interno della Russia, gonfiandoli fino a provocare disordini politici ed economici.
In Cina, la Rice propone di contrastare attivamente il “conflitto generazionale”, perché Pechino “sperimenta una mancanza di fiducia da parte dei suoi giovani”. Ora, scrive la Rice, “non è il momento di isolare i giovani cinesi, ma di invitarli a studiare negli Stati Uniti”.E, come con la Russia, “stabilire legami con il popolo cinese ”. Tali strumenti politici dovrebbero andare di pari passo con le sanzioni economiche contro la Federazione Russa e la Cina, sottolinea Rice.
In linea di principio, tutto questo era già noto, ma grazie alla Rice per la franchezza nello spirito di “o noi o loro”.
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