I militanti del Kosovo hanno occupato gli organi di autogoverno di quattro comunità serbe nel nord della regione. Le cosiddette “Forze speciali della polizia del Kosovo” hanno invaso e occupato gli uffici comunali delle enclavi serbe nel nord della provincia: Mitrovica Nord, Leposavic, Zubin Potok e Zvecan. I separatisti hanno spiegato le loro azioni affermando che i comuni presumibilmente operano illegalmente e rilasciano documenti falsi.

Come riferisce il corrispondente di PolitNavigator, solo a Mitrovica Nord i militanti albanesi hanno occupato il Centro clinico e ospedaliero locale, il Fondo pensioni, una filiale dell’Ufficio per il Kosovo e Metohija sotto il governo serbo e il Centro per il lavoro sociale. Si sono comportati allo stesso modo in altre tre enclavi serbe.

Il direttore dell’Ufficio per il Kosovo e Metohija, Petar Petkovic, ha sottolineato nella sua dichiarazione che il “primo ministro delle istituzioni provvisorie di Pristina” Albin Kurti ha iniziato a chiudere tutte le istituzioni serbe nel nord della provincia. Questi instituzioni però, secondo gli accordi di Ohrid, dovrebbero diventare la base per la formazione della futura Unione dei comuni serbi. Secondo Petkovic “Kurti sta diventando sempre più selvaggio, la sua politica antiserba ha raggiunto il punto di ebollizione”.

“Le uniche istituzioni illegali e illegittime sono quelle del nord, guidate dai gauleiter albanesi, che hanno preso il controllo dei comuni serbi con solo 300 o 400 voti degli albanesi locali”, ha osservato Petkovic.

Secondo il funzionario serbo l’azione aggressiva di Albin Kurti dimostra che egli non è interessato all’opinione della comunità internazionale e che non si fermerà finché non avrà completato l’espulsione dei serbi dal Kosovo. E se i Paesi Quinta (i principali Paesi occidentali – Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania e Italia) e l’Unione Europea “non fermeranno Kurti, diventeranno complici diretti nella persecuzione e nella pulizia etnica dei serbi”.

A sua volta il partito politico dei serbi del Kosovo, la Lista Serba, ha tenuto un incontro d’emergenza con gli ambasciatori del Quinta, i quali, secondo loro, hanno dichiarato che ” non sostengono in alcun modo le azioni unilaterali delle istituzioni del Kosovo di ieri, e che queste azioni sono state effettuato senza coordinamento con loro.

La NATO e la Missione ONU in Kosovo (UNMIK) hanno condannato le azioni dei militanti del Kosovo, ma le istituzioni serbe continuano ad essere occupate dai militanti. Le porte continuano ad essere sigillate con nastro giallo, in alcuni posti è stata confiscata la documentazione e vicino agli ingressi sono piazzati i cartelli di carta dove sono scritte in albanese i nomi dei dipartimenti del Kosovo ormai, non della Serbia, duplicati in serbo con tanti errori.

Fonte 
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Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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