Il secondo attentatore di Trump (che a differenza del primo non è riuscito a sparargli) è Ryan Routh, che nel 2022 aveva provato ad accreditarsi nella “Legione internazionale” dei volontari in Ucraina, ovviamente senza mai vedere il fronte ma solo raccogliendo donazioni e facilitando il reclutamento. Non si sa se abbia davvero reclutato qualcuno e se e quanti soldi abbia raccolto, e soprattutto che fine hanno fatto (io un’idea ce l’ho ma sono maligno). In sintesi, era uno di quei “grifters” alla James Vasquez o alla Malcom Nance che hanno imperversato nel primo anno del conflitto, quando c’era parecchia ingenuità e le donazioni arrivavano facilmente – a chi le chiedeva, non certo alle unità ucraine che ne avevano bisogno. Era stato allontanato dalla “Legione internazionale” quando si era messo in testa di trasferire in Ucraina qualche migliaio di afghani che sosteneva di poter reclutare, ed era finito nel famoso articolo del New York Times del 25 marzo 2023 (link) in cui questi personaggi a dir poco ambigui, quando non palesemente truffaldini, venivano messi alla berlina. Aveva provato a riciclarsi nella difesa di Taiwan (sempre con la storia delle migliaia di afghani proposti alla fine addirittura alla polizia di Haiti) e poi era sparito dalla circolazione, fino a ieri. Insomma sostanzialmente un mitomane, o un truffatore. Stanotte ho seguito le informazioni che venivano fuori e ho fatto qualche screenshot della sua pagina Twitter, prima che venisse bloccata come il resto dei suoi social. Ne allego un paio, il resto – inclusa una sua intervista su Newsweek Romania – lo trovate sulla mia pagina Telegram che poi è questa: https://t.me/BravagliosWarRoom

Link: https://www.nytimes.com/2023/03/25/world/europe/volunteers-us-ukraine-lies.html

Francesco Dall’Aglio

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