Il Portogallo sta affrontando una delle peggiori emergenze degli ultimi anni, con oltre 5mila vigili del fuoco impegnati a domare più di 100 incendi boschivi che stanno devastando le regioni settentrionali e centrali del Paese. Le fiamme, ormai attive da quasi una settimana, hanno già causato la morte di quattro pompieri e tre civili, mentre almeno 40 persone sono rimaste ferite. La situazione è ancora critica per migliaia di abitanti, circa 50 comuni sono ancora in pericolo, con il fuoco che avanza rapidamente e rende difficili le operazioni di evacuazione.

Secondo il sistema di monitoraggio europeo Copernicus, da domenica sono andati in fumo oltre 62mila ettari di terreno, di cui oltre 47mila tra il nord e il centro del Paese, lasciando intere comunità in ginocchio e generando una crisi ecologica di vaste proporzioni, con emissioni record di sostanze nocive. 

Di fronte a questa catastrofe, il primo ministro portoghese Luís Montenegro ha dichiarato lo stato di calamità nelle aree maggiormente colpite, sollecitando inoltre la polizia ad intensificare le indagini per identificare i responsabili. Si sospetta infatti che molti di questi incendi siano di origine dolosa: le autorità hanno già arrestato 14 persone accusate di aver appiccato intenzionalmente e simultaneamente diversi roghi negli ultimi giorni.

Il dolo negli incendi rappresenta una delle cause principali dei roghi in tutto il mondo. In Portogallo, ad esempio, oltre 70 piromani sono attualmente detenuti in carcere, un numero in crescita che non ha precedenti. Anche in Italia, per citare una nazione che ci riguarda da vicino, la maggior parte degli incendi è attribuita a cause umane, che siano intenzionali (per la maggior parte delle volte) o accidentali.

Bisogna però fare un’importante distinzione. La piromania è un disturbo psicopatologico riconosciuto dal DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) e rientra nei disturbi del comportamento dirompente, del controllo degli impulsi e della condotta. Il piromane è caratterizzato da un impulso incontrollabile a provocare incendi, non per vendetta o guadagni personali, ma per soddisfare un bisogno compulsivo. Questo lo distingue dall’incendiario, che appicca il fuoco per motivi specifici, tra cui vendetta, scopi economici, attività legate alla caccia, o su mandato di organizzazioni criminali che sfruttano gli incendi per affermare il proprio dominio sul territorio.

È spesso complesso stabilire con esattezza le motivazioni dietro ciascun incendio (e per questo si è soliti utilizzare in maniera generica il termine “piromane”), ma i danni che ne derivano sono invece evidenti e devastanti. I roghi non solo distruggono migliaia di ettari di foreste e mettono in pericolo vite umane, ma compromettono gravemente l’ecosistema e la sicurezza delle comunità coinvolte.

Ma per risolvere il problema degli incendi non basta occuparsi dei piromani. Secondo il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, la devastante portata dell’ondata di incendi che sta colpendo il Portogallo e l’Europa sarebbero infatti da collegare all’influenza della crisi climatica, che sta aggravando tragedie di portata sempre maggiore e lasciando una «scia di distruzione». Il Portogallo ha recentemente registrato temperature superiori ai 30 gradi accompagnate da forti venti, che hanno contribuito a diffondere rapidamente le fiamme

L’IPMA, il servizio meteorologico portoghese, dice che il clima così afoso è da attribuire all’influenza di un anticiclone situato sopra le isole britanniche. Questo fenomeno sta spingendo aria calda e secca, creando un ambiente ideale per lo scoppio e la propagazione degli incendi.

Per fronteggiare l’emergenza, il Portogallo ha ricevuto aiuti internazionali da Spagna, Francia, Italia e Marocco, che hanno inviato aerei antincendio e risorse specializzate nella lotta alle fiamme. Le autorità portoghesi non hanno ancora fornito dati ufficiali sul numero esatto di sfollati o sui danni alle proprietà, ma le immagini di case ridotte in cenere e vaste colonne di fumo sono già testimonianza della gravità della situazione.

[di Gloria Ferrari]

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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