Il collettivo operaio dell’ex GKN di Firenze, attraverso la sua cooperativa GFF, ha lanciato una campagna di azionariato popolare, emettendo un primo pacchetto “solidale” di un milione di azioni al fine di sostenere il suo piano di reindustrializzazione dal basso. La campagna, che ha il nome “100 per 10.000”, è rivolta a cittadine e cittadini, associazioni, movimenti, lavoratrici e lavoratori, delegati sindacali e solidali, che in questo modo potranno diventare parte dell’assemblea della cooperativa. La finalità del piano è quella di restituire al territorio i posti di lavoro che sono venuti meno, realizzando una fabbrica socialmente integrata al servizio della collettività e aprendo una nuova stagione all’insegna di una comunità solidale e di con produzioni ecologicamente avanzate.

La nuova proprietà della fabbrica, innestatasi all’inizio del 2022, non ha mai presentato un piano industriale, mettendo in liquidazione volontaria dopo poco più di un anno la società QF, che era stata costituita per il rilancio produttivo della ex GKN. E ora, dopo un’estate contrassegnata da settimane di “accampata operaia” in tenda e di uno sciopero della fame portato avanti a oltranza per difendere i loro posti di lavoro, i lavoratori – che si trovano da mesi senza stipendio né ammortizzatori sociali – ripartono dall’azionariato popolare. Nello specifico, il minimo da sottoscrivere è di 500 euro, ma le azioni hanno il valore di 100 euro cadauna, in modo tale da «dare la possibilità a chi vuole partecipare alla vita sociale della cooperativa e non può investire €500,00 di formare un gruppo di persone che, investendo una minima quota ciascuna, designano un loro rappresentante che sarà iscritto al libro soci finanziatori», si spiega sul portale dell’iniziativa. Le domande di ammissione dovranno essere inviate entro il 30 settembre 2024 alla cooperativa tramite PEC, posta elettronica ordinaria o a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno.

La storia dell’ex GKN è oltremodo travagliata. Tutto è iniziato il 9 luglio del 2021, quando tutti i 422 dipendenti della fabbrica furono licenziati senza preavviso via mail. Obiettivo di GKN era di chiudere la fabbrica e di delocalizzare la produzione in Polonia. A settembre 2021, però, il Tribunale del lavoro di Firenze stabilì che il licenziamento era illegittimo, dal momento che violava gli accordi sindacali, ma la sentenza non portò a nessun risultato concreto. A novembre dello stesso anno, i lavoratori depositarono alla Camera una proposta di legge per impedire alle aziende le delocalizzazioni selvagge, mentre a dicembre la fabbrica di GKN fu acquistata da QF, che promise un piano per la reindustrializzazione. A marzo del 2022 scadde la cassa integrazione, ma parallelamente venne presentato un piano per la reindustrializzazione da QF, in cui era previsto il ritorno alla produzione entro il 2023 e il prolungamento della cassa integrazione fino ad allora. A febbraio dell’anno successivo, QF venne messa in liquidazione e gli operai indissero una manifestazione nazionale, trovando l’appoggio di migliaia di persone. Lo scorso dicembre, poi, il tribunale di Firenze ha confermato il blocco dei licenziamenti.

[di Stefano Baudino]

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy: