La coalizione di sinistra guidata dal Partito Comunista ha ottenuto un risultato positivo alle elezioni regionali, mentre continua la sua lotta contro il revisionismo storico anticomunista delle istituzioni europee e del governo di Praga.

Nelle giornate del 20 e 21 settembre, la Repubblica Ceca ha tenuto le elezioni regionali, in contemporanea con quelle per rinnovare 27 degli 81 seggi del Senato (in questo caso era previsto anche un secondo turno il 27-28 settembre).

Dopo la conquista di un seggio alle elezioni europee, la coalizione di sinistra Stačilo!, guidata dal Partito Comunista di Boemia e Moravia (Komunistická strana Čech a MoravyKSČM), si è presentato fiducioso alle elezioni regionali, puntando ad un aumento della propria rappresentanza negli organismi locali. La coalizione Stačilo! ha ottenuto il 6,20% delle preferenze su scala nazionale, classificandosi al quinto posto tra le forze con il maggior numero di consensi, ed ha eletto ben 40 consiglieri regionali, di cui 32 in quota al KSČM.

Il risultato può essere considerato soddisfacente se si ricorda che la coalizione di sinistra aveva solamente 13 rappresentanti nello scorso quinquennio. Inoltre, il Partito Comunista ed i suoi alleati hanno eletto consiglieri in undici regioni sulle dodici che compongono il Paese, con un riscontro eccellente nella regione di Moravia-Slesia (Moravskoslezský kraj) dove hanno conquistato cinque seggi, risultando la terza lista per numero di consensi.

Al contrario, la coalizione Stačilo! non è riuscita a conquistare seggi al Senato, dove i comunisti sono assenti da sei anni. Il candidato comunista Jaroslav Komínek ha raggiunto il secondo turno nella sua circoscrizione, venendo tuttavia sconfitto al ballottaggio da un candidato fedele al governo di coalizione dell’attuale primo ministro Petr Fiala.

Nel complesso, sia le elezioni regionali che quelle per il Senato hanno evidenziato il primato del partito di destra ANO, guidato dall’ex primo ministro Andrej Babiš, che ha eletto otto senatori e ben 292 consiglieri regionali, con il 35,38% delle preferenze su scala nazionale ed il primato in dieci regioni su dodici. Esce invece ridimensionato il Partito Civico Democratico (Občanská demokratická stranaODS) del primo ministro Fiala, che, pur vincendo nella regione della Boemia Meridionale ed ottenendo 106 seggi nei consigli regionali, perde cinque seggi al Senato di Praga.

Ma il vero sconfitto di queste elezioni risulta essere il Partito Pirata (Česká pirátská strana) di Ivan Bartoš, che, dopo essere stato cacciato dal governo, ha visto la propria rappresentanza nei consigli regionali passare da 99 a soli tre seggi, mentre alle elezioni per il Senato non ha superato il 2,7% delle preferenze. Come ricordato sul sito del Partito Comunista, il Partito Pirata era entrato a far parte del governo, sostenendo la politica antisociale del governo Fiala, nonostante i loro voti fossero superflui per la tenuta dell’esecutivo, “questo fino a quando il primo ministro Petr Fiala ha annunciato la sua intenzione di licenziare il loro ministro per lo sviluppo locale Ivan Bartoš“. Di conseguenza, “gli elettori hanno emesso un verdetto per i pirati alle elezioni regionali, quando, dopo il fallimento delle elezioni europee, hanno perso i loro rappresentanti in tutti i consigli regionali, ad eccezione di uno (quello della regione di Plzeň, ndr)”.

Nel frattempo, grazie alla sua presenza nel parlamento europeo con il seggio conquistato per la terza volta consecutiva da Kateřina Konečná, il Partito Comunista di Boemia e Moravia sta facendo sentire la propria voce anche contro i tentativi di revisionismo storico operati dagli organi di Bruxelles. “Negli ultimi anni abbiamo seguito con grande preoccupazione la tendenza a interpretare gli eventi della storia moderna secondo l’interesse dell’attuale regime al potere“, si legge sul sito del KSČM. “Questi sforzi includono l’interpretazione errata, la manipolazione di fatti storici oggettivi, la riduzione dell’importanza o persino la negazione del ruolo dell’Unione Sovietica nella sconfitta del nazismo“.

Oltre alla posizione critica nei confronti delle risoluzioni revisioniste approvate dal parlamento europeo, il KSČM si oppone anche alla distruzione di statue e monumenti che commemorano i successi dell’Armata Rossa, come avvenuto nel 2020 a Praga con la rimozione della statua del generale russo Ivan Konev, uno dei massimi protagonisti della seconda guerra mondiale su fronte orientale. Il Partito ricorda che “sono stati i comunisti a non esitare a stare in prima linea nella lotta contro il nazismo, e migliaia di loro sono caduti o hanno attraversato l’inferno di interrogatori, campi di concentramento e sanguinosi combattimenti sul fronte interno e orientale“, e che di conseguenza il tentativo di “porre il nazismo e il comunismo sullo stesso livello rappresenta un oltraggio ed una mancanza di rispetto per le vittime della seconda guerra mondiale“.

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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