Ieri l’Iran ha risposto all’attacco che aveva subito a fine luglio sul proprio territorio, attraverso il quale era stato ucciso Haniyeh, leader di Hamas. Avevamo detto che le provocazioni, i bombardamenti e gli omicidi mirati fatti dagli israeliani, eseguiti su paesi sovrani contro ogni norma internazionale, avrebbero gettato il Medio Oriente intero in guerra. Ora si รจ giunti a un punto limite, a cui si puรฒ porre fine solo con la fine dell’occupazione sionista in Palestina.

La UE, invece, รจ in prima fila nell’alimentare il fuoco del conflitto. Appena due giorni fa Tel Aviv ha invaso il Libano, ma solo oggi si ricordano della stabilitร  della regione, giร  messa in crisi da un anno di genocidio. Tutto รจ concesso sotto l’etichetta del “diritto a Israele di difendersi”. Ma ora siamo a uno spartiacque. O si ferma il terrorismo sionista, tagliando ogni sostegno a Israele, o qualsiasi legittimazione all’incancrenirsi del conflitto significherร  che l’intero Medio Oriente scivolerร  nel baratro della guerra.

Marta Collot Pap

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