Ma quali spiegazioni o scuse ci sono da chiedere a Israele, di cui siamo il quarto fornitore mondiale di armi, per il suo ennesimo crimine di guerra, ovvero l’attacco deliberato, ripetuto alle basi Onu? Uno dei tanti crimini di guerra compiuti nella più completa impunità con l’unica differenza che l’attacco a una base italiana Unifil tocca più da vicino i sentimenti nazionali. No, non ci sono spiegazioni o scuse che tengano. Bisogna prendere atto che Israele è oggi un Paese guidato da una classe dirigente suprematista, fascistoide che fa della violenza, della guerra e dell’omicidio di massa del popolo palestinese e non solo il proprio strumento di dominio e di espansione coloniale. A proposito del lungo elenco di episodi di orrore e disumanità proprio ieri, mentre venivano attaccate le forze di interposizione delle Nazioni Unite in Libano, veniva bombardato deliberatamente da Israele un rifugio di sfollati a Gaza allungando la lista sterminata di vittime civili di cui la maggior parte donne e bambini. E’ ancora di ieri il comunicato della commissione d’inchiesta internazionale indipendente delle Nazioni Unite che dice che Israele sta” commettendo crimini di guerra e il crimine contro l’umanità definito sterminio con attacchi implacabili e deliberati contro il personale e strutture mediche”. Dopo aver colpito il Libano, lo Yemen, la Siria, l’Iraq, le basi Onu, Israele si accinge a colpire per l’ennesima volta l’Iran con l’avvallo degli Usa e non solo. Ecco il punto. Non siamo di fronte solamente a misfatti di un governo criminale che non sente ragioni ma a coperture e complicità che hanno reso possibile tutto questo: bombardamenti indiscriminati, disumanità, crimini di guerra, schiavitù carta straccia del diritto internazionale. Quello che sta facendo Israele è oggi un “paradigma” della cosiddetta “civiltà occidentale”, più che un’eccezione. Una “civiltà” che fa della guerra, sfruttamento, omicidio di massa uno strumento di dominio sul mondo. Non è un caso che tutti i principali leader occidentali abbiano fatto sfoggio in questi mesi di abbracci e amicizia con Netanyahu. A fronte di tutto ciò è doveroso rispondere, resistere in nome del rispetto dei diritti, della dignità, della vita di tutti i popoli. Solidarietà e sostegno al popolo palestinese che lotta e resiste per la propria sopravvivenza; solidarietà al popolo del Libano e a tutti i popoli del Medioriente oggetto di aggressione da parte di Israele; solidarietà e sostegno agli ebrei, ai pacifisti, agli antifascisti di tutto il mondo che lottano contro il governo criminale Netanyahu e le potenze che lo appoggiano per un mondo di pace e giustizia sociale (e.l.)

Ezio Locatelli PRC

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