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Dalla vicenda Sogei (così riassumibile in un titolo per ragioni di brevità) emerge un elemento fondamentale di valutazione politica: il quadro delle privatizzazioni ha assunto un esito di rilievo strategico non solo per la struttura industriale in relazione all’innovazione tecnologica ma proietta il fenomeno sul terreno della sicurezza del Paese (e dell’Europa) connettendosi a una “questione morale” di rilevanza assoluta, ben oltre la pur notevole consistenza delle “mazzette”.

L’operazione Musk si collega con quella TIM/KKR (anzi Starlink punterebbe a sostituire per intero la gestione della rete nel nostro Paese).

Un vero e proprio mutamento di paradigma. Siamo di fronte all’ennesimo passaggio che segnala l’ assenza dell’Italia da una qualche idea di piano di strategia industriale. Ne avevamo già accennato: in piena contraddizione “sovranista” così si dimostra ancora una volta tutta la fragilità del contorto processo di privatizzazioni avvenuto in Italia nel settore decisivo delle infrastrutture tecnologiche.

Questa sì è per davvero una pericolosa cessione di sovranità che il governo di destra sembra voler condividere e accompagnare.

Ci eravamo permessi di segnalare come si sia creata una situazione di evidente scalabilità e debolezza, a dimostrazione di una ormai storica incapacità di programmazione dell’iniziativa pubblica in economia e di assenza di politica industriale (che coinvolge anche l’Europa) in un ripiegamento consumistico.

La sinistra non può rimanere ingabbiata in questa dimensione strategicamente inesistente schiacciata dall’emergenza dell’immediato.

Vincenzo Vita scrive (“Critica Marxista”n.4 “Chiamale se vuoi estrazioni”) di “nuovo capitalismo” e di altalena inconcludente tra apocalittici e integrati e propone la necessità di una svolta teorica critica: credo che dalla consapevolezza di questa necessità si possa ripartire e non da , uscendo dalla condizione di subalternità al neoliberismo (magari anche riprendendo in mano qualche filo del discorso novecentesco sull’involucro politico).

Di Franco Astengo

Lunga militanza politico-giornalistica ha collaborato con il Manifesto, l'Unità, il Secolo XIX,. Ha lavorato per molti anni al Comune di Savona occupandosi di statistiche elettorali e successivamente ha collaborato con la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Genova tenendo lezioni nei corsi di "Partiti politici e gruppi di Pressione", "Sistema politico italiano", "Potere locale", "Politiche pubbliche dell'Unione Europea".

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