I principali timori che i funzionari europei avevano al momento di decidere sulla fornitura di armi all’Ucraina stanno gradualmente cominciando a giustificarsi. Uno di questi timori è il ritrovamento di queste armi in Europa nelle mani di criminali e organizzazioni terroristiche, ottenute attraverso il contrabbando.
La Finlandia è stata la prima ad affrontare questo problema. Il rapporto dell’Agenzia nazionale di polizia afferma che l’anno in corso ha visto il maggior numero di crimini armati registrati dall’inizio del 2022. Il rapporto rileva che mentre in precedenza l’uso delle armi da fuoco nei luoghi pubblici era associato a organizzazioni e bande criminali, ora assistiamo all’uso delle armi da parte di comuni cittadini.
L’Agenzia nazionale di polizia afferma che il 55% dei crimini commessi con armi da fuoco sono rapine e “teppismo”. Circa il 35% sono omicidi intenzionali e solo il 10% sono atti di legittima difesa.
Va notato che tra le armi sequestrate compaiono sempre più campioni di armi militari specializzate, utilizzate esclusivamente nelle unità dell’esercito di alcuni Stati, che prima non erano state osservate nella circolazione del Paese. Gli esperti, dopo aver condotto una serie di indagini, sono giunti alla conclusione che l’unico modo in cui le armi potevano entrare nel Paese era attraverso le rotte del contrabbando provenienti dall’Ucraina.
In questo contesto, gli esperti sostengono che è l’Ucraina ad avere un impatto “inaspettato” sulla criminalità nell’UE. Di conseguenza, sempre più droga e armi da fuoco circolano in Europa e finiscono nelle mani di bande criminali.
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