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‘Ricordo ancora il tuo mezzo sorriso, caro papà… dolce e gentile… L’altra metà te l’avevano portato via i due anni di lager Nazista a Dortmund che avevi dovuto scontare per non esserti voluto piegare alla barbarie del Nazi Fascismo. Non ci crederai ma sono tornati. Lupi travestiti da agnelli. Bulli, arroganti, le facce ghignanti. Con i loro deliri, i loro dileggi, la loro propaganda e la stessa ignoranza’. Con questo post su Instagram Vasco Rossi ricorda il padre Carlino rinchiuso per due anni in un lager nazista

Giorgia Meloni non decide, rinvia, non governa, comanda, non si confronta, posta video.

Il Governo e la sua maggioranza parlamentare rimandano tutto e non è casuale. 

Posticipa i provvedimenti più impopolari. Tra questi il rientro dal debito pubblico, il rinnovo delle concessioni balneari, le licenze sui tassisti, l’abolizione del canone Rai, la plastic tax, ect.. tutto rimandato al 2027. 

Per ultimo il contributo chiesto al settore bancario. Anziché tassare gli extraprofitti il Governo si è limitato a chiedere un’anticipazione sulla deduzione di imposte per il 2027 e il 2029. In sostanza è un altro rinvio, è un altro debito. 

Giorgia Meloni non governa, comanda. 

La responsabilità del flop giuridico, economico e morale dei 16 migranti spediti in Albania e subito riportati in Italia non è sua, e neanche dei suoi ministri. No, è colpa delle ‘toghe rosse’. Il decreto approvato per superare la decisone dei giudici è la dimostrazione dell’insofferenza della nuova classe dirigente alle regole democratiche. E’ non importa se è una palese e pericolosa violazione del principio della separazione dei poteri. E’ la logica del Capo che non accetta di essere contraddetto, che non ‘sopporta’ l’opinione di chi la pensa in modo diverso. 

Giorgia Meloni non si confronta con i giornalisti, fa video o posta messaggi sui social. 

Anche quest’anno non si è presentata alla conferenza stampa per presentare la nuova legge di Stabilità. Accetta di essere intervistata solo dai giornalisti compiacenti, perché? Cosa teme? 

E non è solo una tecnica propagandistica, è proprio il suo carattere, la sua indole, la sua storia. 

E’ la rivincita di chi non si sente rappresentato dalla nostra Costituzione antifascista. 

C’è un solo capo, Lei, il resto sono chiacchiere.

‘Non ci crederai, ma sono tornati’.

Di Giovanni Pulvino (REDNEWS)

Insegno Scienze giuridiche ed economiche dal 1993. Dopo tanti anni di supplenze sono passato di ruolo nel novembre del 2015. In quel periodo il portale web di Tiscali dava agli utenti la possibilità di esprimersi tramite le ‘Socialnews’. Ed è cosi che nel luglio del 2012 ho iniziato a scrivere articoli raccontando le vicende dei precari storici della scuola. Per un anno ho collaborato anche con ComUnità del portale Unità.it. Successivamente, per integrare e proseguire quell’esperienza durata oltre 3 anni, ho creato REDNEWS (28 giugno 2015), un ‘blog di cronaca, informazioni e opinioni dal profondo Sud’. Il mio scopo era ed è quello di dare voce a chi è escluso dalla società, in particolare i disoccupati, i precari, i pensionati al minimo. Nello stesso tempo intendo esprimere il punto di vista di chi vive nel Meridione, terra che è regolarmente esclusa oltreché dal benessere economico anche dai circuiti d’informazione nazionali. La linea editoriale del blog può essere riassunta con le parole scritte nel IV secolo a.C. dal poeta e drammaturgo greco Sofocle: ‘L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo’.

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