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La guerra contro i reprobi del mondo globalizzato dalla finanza occidentale impone alcune scelte preordinate dall’assetto internazionale. Quella essenziale in Italia è eliminare dalla scena i 5Stelle guidati da Conte.
Il ‘sistema’ e la vittoria del PD
Esiste un quadro politico sotterraneo rispetto alle farneticazioni programmatiche ufficiali, condensate nel progetto “campo largo”. Sono farneticazioni a uso e consumo del pubblico perché le reali intenzioni di questi pseudo-partiti non si annunciano alla luce del sole, soprattutto in un paese ormai commissariato dalla Nato e in subordine da Bruxelles che della Nato è l’ancella.
La guerra contro i reprobi del mondo globalizzato dalla finanza occidentale impone alcune scelte preordinate dall’assetto internazionale e queste saranno da perseguire con instancabile ferocia. Quella essenziale in Italia è eliminare dalla scena i 5Stelle guidati da Conte.
La linea non la spiega pubblicamente Elly Schlein, anche se la conosce alla perfezione. La annunciano i reali dirigenti del Partito democratico quali sono i giornali demandati al compito di veicolare i modi di dire e il buon senso comune adattabili all’effusione della mentalità di guerra.
“La Repubblica”, “La Stampa”, gli anchormen capaci di fare breccia tra la popolazione che si percepisce ragguardevole, enfatizzano spasmodicamente le contraddizioni di chi non si allinea, anche in maniera timida, nella difesa del bellicoso Occidente.
Il fine ultimo è il consolidamento di un centro estremista nei suoi intenti eversivi (comprensivo di una Forza Italia rammodernata dai pregiati rampolli cosmopoliti di Berlusconi) che civetta con i post-fascisti allineati all’atlantismo.
I fascisti, per chi ha memoria corta, sono stati sempre allineati con l’atlantismo e dai suoi emissari supportati e finanziati, non solo qui da noi ma in tutto il mondo. Il modello francese, che esclude il Nuovo Fronte Popolare, è esportabile senza tante peripezie discorsive.
Quindi il 26% ottenuto dal Partito democratico alle regionali liguri rappresenta un risultato straordinario per i demiurghi della guerra imperiale così come lo è l’alta percentuale di astensionismo.
Il nostro impianto oligarchico si nutre dello svuotamento partecipativo, già disegnato a suo tempo dai modelli elettorali maggioritari e consolidato progressivamente dalla supremazia istituzionale e morale dei professionisti del mercato che impongono le linee della costituzione economica neoliberale direttamente dagli organi sovranazionali.
L’ambasciata del fondo BlackRock di qualche settimana fa già preannunciava la linea politica di fondo: accogliere con gioia l’occupazione finanziaria e militare e chiudere il sistema ermeticamente a sorprese non gradite