Teheran, attraverso il portavoce del ministero degli Esteri Esmail Baqai, ha definito “completamente infondate” le accuse di aver tentato di uccidere il neoeletto Presidente degli Stati uniti d’America, Donald Trump.
Ricordando che in passato sono state formulate queste accuse su possibili tentativi di assassinare funzionari statunitensi, Baqai ha denunciato “una ripugnante cospirazione da parte dei sionisti e dei circoli anti-iraniani per complicare i problemi tra l’Iran e gli Stati Uniti.”
Ha ribadito che la Repubblica Islamica dell’Iran, come è stato detto, più volte in passato, “userà tutti i mezzi legittimi e legali, sia a livello nazionale che internazionale, per rivendicare i diritti del popolo iraniano”.
Ieri, secondo l’Associated Press, il Dipartimento di Giustizia americano aveva presentato dei capi di accusa contro tre persone legate ad “un presunto complotto orchestrato dalle autorità iraniane per assassinare” il candidato repubblicano alle presidenziali poi risultato vincitore. Nell’articolo si aggiungeva che “un anonimo funzionario del Corpo dei Guardiani iraniani” avrebbe ordinato “un contatto lo scorso settembre per sviluppare un piano per monitorare e infine uccidere Trump”.