Francesco Cecchini
“La filosofia griderà sempre agli avversari, con Epicuro: empio non è colui che nega gli dèi del popolo, ma colui che attribuisce agli dei i sentimenti del popolo”
“…la confessione di Prometeo: francamente io odio tutti gli dèi… è la sua propria sentenza contro tutte le divinità celesti e terrestri che non riconoscono come suprema divinità l’ autocoscienza umana”.
Karl Marx, giovane filosofo.
All’età di 65 anni muore a Londra Karl Marx. È un giovedì 14 marzo e siamo nel 1883.Tre giorni dopo viene sepolto a Londra nel cimitero di Highgate, in quella parte destinata agli indigenti e a fianco della tomba della moglie Jenny von Westphalen, morta 14 mesi prima. Friedrich Engels con queste parole apre e chiude il discorso di commiato: «Il 14 marzo, alle due e quarantacinque, ha cessato di pensare la più grande mente dell’epoca nostra. L’avevamo lasciato solo da appena due minuti e al nostro ritorno l’abbiamo trovato tranquillamente addormentato nella sua poltrona, ma addormentato per sempre… Il suo nome vivrà nei secoli e così la sua opera». DOPO 135 ANNI LE PAROLE DI ENGELS SONO ANCORA VALIDE: KARL MARX VIVE. Gli ultimi anni della sua vita sono marcati dal dolore fisico e spirituale per la morte di persone care che gli impediscono di svolgere con pienezza sia il lavoro teorico che quello pratico di rivoluzionario militante. L’anno prima della morte è ad Algeri, dove resta dal 20 febbraio al 2 maggio 1882. Sono medici britannici che lo inviano nella Ville Blanche per guarire da una bronchite e una pleurite, non tenendo conto che ad Algeri d’inverno è umido, fa freddo e a volte anche nevica. Sul soggiorno di Karl Marx ad Algeri leggere l’articolo pubblicato su Ancora fischia il Vento:
http://ancorafischia.altervista.org/karl-marx-ad-algeri/
La biografia di Karl Marx è conosciuta, molto si è scritto sulla sua vita. Ultimamente è uscito anche un film che racconta l’incontro con Engels.
https://www.ancorafischiailvento.org/2018/03/06/giovane-karl-marx/
Di lui va, tra le molte cose, va ricordato la sua posizione sulla Comune di Parigi. In polemica con Proudhon e i socialisti utopici, Marx acclama la Comune come una istituzione politica capace di emancipare economicamente il lavoro. Questa teoria viene chiaramente articolata nella Critica del programma di Gotha (1875) dove viene reso esplicito il concetto di dittatura del proletariato: “Tra il passaggio da un sistema capitalista ad un sistema comunista scorre un periodo di trasformazione rivoluzionaria da un un sistema all’altro chee corrisponde ad un sistema di transizione politica durante il quale lo Stato non può far nient’altro che essere dittatura rivoluzionaria del proletariato”. Una volta trascorsa questa fase rivoluzionaria, la cui durata Marx non precisa, il diritto borghese può essere definitivamente superato e nella società futura potrà essere applicato il principio: “da ciascuno secondo le sue capacità a ciascuno secondo i suoi bisogni”. Nel 1956 Karl, Jenny e Lenchen, domestica e amante, furono trasferiti in una parte piu rappresentativa del cimitero di Highgate. Sopra la tomba c’è un busto. È lì che, una domenica mattina piovosa di molti anni fa, ho portato ai tre dei fiori rossi e fissato per un po’ Karl Marx negli occhi quasi aspettassi una conferma che alla fine vinceremo.