Francesco Cecchini

I rappresentanti delle FARC-RP (Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia-Ejército del Pueblo) e dell’ELN ( Ejército de Liberación Nacional ) hanno ratificato l’11 maggio a l’Avana, Cuba, il loro impegno con il processo di pace con il governo di Juan Manuel Santos. Su questa spinta positiva sono ripresi a Quito, Ecuador, i colloqui tra ELN e governo,

Anche in Italia sta crescendo l’impegno ad appoggiare la pace in Colombia.

Il link con un articolo su un’importante iniziativa è il seguente:

http://ancorafischia.altervista.org/sembrando-la-paz-colombiana-italia/

Importante è anche il Manifesto che Sembrando Paz sta diffondendo, in tutta Europa. Per avanzare nel processo di pace in Colombia questo ha bisogno di appoggio internazionale e, quindi europeo.

Che cento Sembrando Paz fioriscano in Europa!

I promotori e partecipanti al primo incontro di Sembrando Paz, tenutosi a Roma (Italia) l’8 e il 9 aprile 2017, esprimono il loro sostegno e solidarietà al popolo colombiano in questo momento decisivo per l’attuazione dell’accordo di pace definitivo tra governo e FARC-EP, firmato alla fine del 2016 e salutano il processo in corso con l’ELN, iniziato nei primi mesi del 2017. Come risultato del confronto che ha riunito rappresentanti di organizzazioni internazionali e di colombiani che vivono all’estero si è ritenuto necessario formare una Rete Europea di Solidarietà con la Pace del Popolo Colombiano (RESPAZ). Questa Rete, più che una nuova e passeggera piattaforma di lavoro, ha l’obiettivo di trasformarsi in poco tempo in uno spazio di incidenza, riconoscimento e amplificazione degli sforzi fatti fino ad ora in Europa da diversi settori e forum, tra i quali i colombiani che vivono all’estero, sul tema della costruzione della pace. Questa Rete lavorerà, da fuori la Colombia, in contatto con diversi alleati sociali, accademici e politici in Colombia, in forma articolata permanente e con una chiara vocazione per incidere (più che decidere), generando agende di seguimento, monitoraggio e difesa degli accordi di pace raggiunti.

Quindi, con all’orizzonte questo impegno, i promotori e i partecipanti a questo primo incontro di Sembrando Paz con urgenza uniscono le forze per manifestare solidarietà al popolo colombiano con al centro una pace che:

  1. sia di beneficio ad ampi settori della società civile colombiana con lo scopo il benessere popolare e non una pace neoliberista, che abbia come solo fine la pacificazione territoriale per investimenti stranieri che privilegino attività estrattive che provocano l’espulsione di coloro che vivono in quei territori
  2. costruisca e rivendichi spazi dove sia possibile la realizzazione dei diritti collettivi all’identità, alla terra, alla vita, all’organizzazione, alla partecipazione e all’autonomia
  3. rivendichi Il luogo, l’esperienza, le conoscenze, le lotte delle donne nella costruzione di una società giusta e di una vita pubblica inclusiva
  4. rafforzi meccanismi di partecipazione e consultazione preventiva, che anche se ci sono, non rappresentano piena garanzie per le comunità e contribuiscano a rafforzarle legalmente e politicamente contro gli agenti che cercano di espropriare i loro territori, le risorse e le forme di immaginazione della vita
  5. non neghi, nasconda, o non dia visualità a disordini sociali, politici, economici o culturali che ancora esistono in Colombia, nonostante gli importanti passi in avanti verso la fine del conflitto armato.
  6. si opponga alla disinformazione dei media dominanti, allele informazioni distorte e viziate degli organismi ufficiali, delle informazioni tendenziose perché sono state le cause storiche e strutturali del conflitto e della violenza in Colombia e sono ancora presenti nei territori e nelle istituzioni
  7. solidarizzi con la mobilitazione, la lotta e le denunce dei vari movimenti, piattaforme sociali e popolari all’interno e all’esterno del paese, che si oppongono a strutture statali, e no, che ancora oggi in Colombia mantengono e approfondiscono le ingiustizie e la sparizione forzata della vita
  8. sia empatica verso le numerose comunità istituzionali e cittadine locali (Consigli Comunitari, Zone di Riserva Contadina, aree di protezione indigena, comunità di pace, zone umanitarie, organizzazioni di agricoltori, associazioni di produttori, gruppi di difesa dei diritti umani, organizzazioni delle vittime, gruppi culturali e politici, collettivi di donne) e con la loro storica esperienza di costruzione della pace nei territori
  9. si impegni affinché possa essere rafforzata e approfondita la pace colombiana dall’ Unione Europea, da diversi reti, forum, spazi con uno schema solidario, non neo coloniale o di controllo globale, di diplomazia e coinvolgimento internazionale
  10. 10. sfidi e denunci le azioni di strutture e agende paramilitari ancora presenti in molte regioni del paese e che stanno rapidamente diventando un pericolo per gli ex combattenti delle FARC nel processo di passaggio alla vita civile nelle diverse aree di concentrazione, veredales, ma anche per la vita dei difensori dei diritti umani
  11. contesti l’egemonia dei grandi mezzi di comunicazione e appoggi la costruzione di forme alternative di comunicazione locali, regionali, da un sud globale e plurale, che proponga una pedagogia e informazione veritiera sul processo di pace in Colombia
  12. 12. aiuti a rafforzare nella scuola, nell’ Università, nelle accademie popolari, pedagogie, processi e pratiche di riconciliazione per la convivenza e perché non si ripeta il passato
  13. 13. promuova una visione delle comunità e dei territori omogenei culturalmente e faccia conoscere l’importanza delle pratiche e dei processi storici interculturali che hanno caratterizzato e caratterizzano la Colombia
  14. rivendichi la condizione diversa delle vittime e dei sopravvissuti del conflitto colombiano, i loro differenti esili, le loro sofferenze, le forme di affrontarsi, lotte collettive, la condizioni di lotta dei colombiani all’estero, la situazione dei territori che, pure, sono stati vittime, i tessuti sociali fratturati e i progetti sociali falliti
  15. sdrammatizzi il linguaggio e le azioni di stigmatizzazione di comunità, leader sociali e politici e, così, rimuova la logica e i discorsi ancora presenti in Colombia sul nemico interno e sulla guerra preventiva contro le comunità e gli oppositori
  16. promuova la costruzione di memorie chiarificatrici, trasformatrici e interlezionali, dove le collettività, le persone più colpite con diversi orientamenti religiosi, sessuali e politiche possano conoscere la verità su quanto avvenuto e abbiano fiducia che questo non si ripeterà.
  17. promuova la necessità di una memoria chiarificatrice sul ruolo nel conflitto di impresari, delle mafie politiche locali, delle strutture paramilitari e, delle strutture del narcotraffico nel conflitto
  18. faccia conoscere che nel territorio, oltre le vittime del conflitto armato, vi sono quelle dello sviluppo capitalistico.
  19. rafforzi e blindi i dialoghi di pace con l’ELN, e lo blindi con un’ampia e profonda partecipazione della società civile
  20. appoggi la costruzione di garanzie per il ritorno degli esiliati e della diaspora colombiana all’estero che sono stati vittime; le garanzie devono prevedere una smobilitazione delle strutture e apparati di sicurezza e degli schemi di persecuzione
  21. solidarizzi con gli sforzi per passare alla vita civile degli ex guerriglieri delle FARC-EP e dell’ELN e controlli in Colombia la democratizzazione delle opportunità politiche, economiche, culturali e sociali per loro.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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