di Francesco Erspamer*

Ogni mattina leggo il New York Times perché dice la verità. No, non sui fatti del mondo, che anzi riadatta sistematicamente e interpreta secondo gli schemi e l’ideologia del neocapitalismo dominante. Il New York Times dice la verità su quella ideologia e quegli schemi e lo fa perché il potere si sente ormai così sicuro da poter mostrare e anzi ostentare il proprio funzionamento.

Un esempio? Un articolo di oggi sulla Tesla, pubblicato nella sezione economica ma annunciato in prima pagina con queste righe: “Nell’ultimo trimestre la compagnia ha aumentato la produzione del suo ultimo modello; ma ben al di sotto dei livelli voluti dagli investitori”.

Vero.

L’unica cosa che conta è ciò che vogliono banche e speculatori.

Non i consumatori, che comprano quello che prescrive la pubblicità; non i cittadini, influenzati da chi può impunemente appropriarsi di informazioni su di loro e diffondere fake news personalizzate; non scienziati, tecnici, intellettuali, politici, tutti in vendita al miglior offerente. Qualità, affidabilità, valore, progresso, bene comune, interesse nazinale, sono diventate parole senza significato: importa solo che i ricchi possano fare più soldi con i soldi. Come sempre i capitalisti. La differenza è che oggi non lo nascondono o giustificano: lo proclamano apertamente e milioni, anzi miliardi di coglioni applaudono perché i media dei ricchi gli hanno spiegato che è inevitabile.

*Professore all’Harvard University. Post Facebook del 3 aprile 2018.

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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