Copertina della rivista Amauta, n. 26 (septiembre – octubre), 1929.
Francesco Cecchini
La mostra a Madrid, Amauta y America Latina 1926-1930, curata da Beverly Adams e Natalia Majluf, è organizzata dal Blanton Museum of Art e il Museo de Arte de Lima con la collabarazione del Museo Reina Sofía e l’appoggio di Promperú e l’aiuto dell’ Archivo José Carlos Mariátegui, dell’ Instituto Nacional de Bellas Artes (INBAL) e dell’ Instituto Nacional de Antropología (INAH), del Messico. Aperta il 20 febbraio lo rimarrà fino al 27 maggio 2019. ,
La mostra ha come centro la rivista Amauta (1926-1930) fu fondata e diretta dallo scrittore, giornalista e pensatore politico peruviano José Carlos Mariátegui (1894-1930).
José Carlos Mariátegui
L’ Amauta,dal quechua amawt’a significa maestro,saggio. E José Carlos Mariátegui lo fu. Maturò politicamente in Italia durante il suo soggiorno tra il 1919 e il 1923. ATorino durante il biennio rosso fu spettatore dell’occupazione delle fabbriche, conobbe da vicino “L’Ordine Nuovo” e il programma con cui Gramsci voleva rinnovare Partito Socialista e criticava il riformismo e la passività della burocrazia del partito e del sindacato. Come corrispondente del giornale peruviano El Tiempo, Mariátegui partecipò anche, nel gennaio del 1921, al Congresso di Livorno, dove Gramsci e gli altri componenti della frazione comunista del Partito Socialista costituirono il Partito Comunista d’Italia. In Italia, poi, si sposò con Anna Chiappe. Ritornato in Perù Mariátegui sottolineò la differenza tra la situazione in Europa e le necessità specifiche del Perù. Secondo la sua analisi, nei paesi europei i la classe operaia può sviluppare il socialismo, mentre in America Latina i partiti rivoluzionari non possono prescindere dai contadini e dai lavoratori indigeni. La rivista Amauta, che ebbe diffusione in tutta America Latina ebbe questa funzione. Va ricordato che l’opera principale di Mariátegui è stata Siete ensayos de interpretación de la realidad peruana, che riprese temi trattati nella rivista Amauta.
Il link è il seguente:
http://resistir.info/livros/mariategui_7_ensayos.pdf
Nella mostra vi sono lavori di vari artisti. Vi è anche la fotografa rivluzionaria Tina Modotti.
Tina Modotti
Il 6 marzo Tina scrisse una lettera alla rivista peruviana Amauta, significativa del suo amore per il Messico e del suo rapporto con il Partido Comunista de México;
Dopo aver vissuto per sette anni nella Repubblica messicana e avendo, attraverso il mio lavoro di fotografo, dimostrato il mio interesse e la mia comprensione per questa gente, avrei potuto ottenere – e tu sarai d’accordo con me – almeno qualche giorno in più essere in grado di risolvere in modo soddisfacente i miei affari personali che ora hanno subito gravi danni. Ma questo è di secondaria importanza; il serio, il triste, il vergognoso è piuttosto la claudicatio dei politici messicani prima dell’imperialismo yankee; Prova eloquente di ciò è la tremenda persecuzione del Partito comunista del Messico, l’imprigionamento e l’assassinio dei suoi militanti più preziosi e l’espulsione di massa di tutti gli emigrati politici stranieri che vi hanno cercato rifugio, guidati dall’illusione del rivoluzionario, che rimane solo la leggenda!
La lettera fu pubblicata a pag. 94 del numero 29 della rivista Amauta del febbraio-marzo 1930: &La contrarrevolución Mexicana&.