Diverse fonti tra cui il giornale al Masdar News, media curdi e  SDF,  il servizio di informazione locale Deir Ezzor 24  e l’arcinoto Osservatorio Siriano per i diritti umani (SOHR), hanno riportato che venerdì 31 maggio, velivoli della coalizione guidata dagli Stati Uniti,  hanno attaccato due o tre grandi imbarcazioni siriane che trasportavano petrolio dalla sponda est dell’Eufrate verso sponda ovest governativa. L’attacco – che ucciso almeno 6 persone e ha causato feriti ‘anche gravi’  – si sarebbe verificato vicino alla località di l-Shuhail nella campagna orientale di Deir Ezzor

Joshua Landis✔@joshua_landis

US-led coalition blows up 3 oil tankers in eastern Syria & kills 4 as tankers carrying oil from PKK-besieged Deir ez-Zor to Syrian regime come under attack. US gets serious about stopping commerce among Syrians. https://www.yenisafak.com/en/world/us-led-coalition-strikes-oil-tankers-in-eastern-syria-3482392 …5516:31 – 31 mag 2019Informazioni e privacy per gli annunci di TwitterUS-led coalition strikes oil tankers in eastern SyriaTankers carrying oil from PKK-besieged Deir ez-Zor to Syrian regime comes under attackyenisafak.com123 utenti ne stanno parlando

Secondo quanto riferito dalle fonti, è il secondo attacco di questo tipo contro i rifornimenti di petrolio al governo in meno di un mese.

Nel video diffuso dai residenti locali, si vedono le chiatte che bruciano sul fiume Eufrate. Sui morti e feriti non ci sono ancora conferme ufficiali.

Non è la prima volta forze della coalizione USA attaccano natanti siriani che trasbordano petrolio  attraverso l’Eufrate.

Deir Ezzor 24 cita anche un attacco avvenuto sabato sul molo di approdo sulla sponda governativa del fiume. Segno che la repressione sta aumentando

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ديرالزور24@DeirEzzor24

Video: A U.S. shelling on a position of the Assad regime terrifies its elements#D24https://en.deirezzor24.net/video-a-u-s-shelling-on-a-position-of-the-assad-regime-terrifies-its-elements/?fbclid=IwAR0IgjzV5ZGaCrynUZ8ZZi7lGnkAC0sJAg271BJSJPZ5yOm2_WS4Zl-V5ts …600:08 – 2 giu 2019Visualizza altri Tweet di ديرالزور24Informazioni e privacy per gli annunci di Twitter

Comunemente i mezzi di informazione che ne parlano, raccontano di questi attacchi come interventi finalizzati alla repressione del contrabbando da cui il governo riceve sostentamento viste le pesanti sanzioni cui è sottoposto.

Tuttavia non esiste una versione dei fatti più ipocrita: questi attacchi effettuati dal comando della coalizione USA sono illegali. Il commercio di combustibile tra le due sponde dell’Eufrate non può essere considerato ‘contrabbando’: si tratta di siriani che vendono il 100% di beni prodotti dalla Siria ad altri siriani, in Siria.

L’unico che può legalmente affermare che i trasbordi di petrolio costituiscono contrabbando potrebbe essere semmai il governo siriano, che in questo caso non si preoccupa certo di questa attività , visto che con essa gli viene restituito semplicemente il proprio petrolio, estratto nel territorio siriano.

Ciò che vediamo è invece un potere straniero che non giurisdizione in Siria bombardare imbarcazioni civili dedite al commercio in Siria. Quindi l’attacco può essere considerato un crimine di guerra. Sempre naturalmente qualcuno abbia la volontà e l’autorità di indagare su questi episodi e denunciarli alle organizzazioni internazionali e informare la pubblica opinione.

Ci troviamo davanti ad una situazione paradossale. La prima evidenza è che prima di tutto che gli Stati Uniti non hanno il diritto di dire cosa è legale e cosa è illegale in Siria;seconda evidenza è che anche se qualcuno fa qualcosa di illegale non significa che gli Stati Uniti abbiano il diritto di ucciderli. Ci sono tribunali e processi e questo uno stato che chiama ‘regime’ il governo siriano, dovrebbe saperlo.

Potremmo dire che se questo tipo di azioni – che continuamente vengono segnalate – si configurano come atti terrorismo. Il terrorismo è infatti l’uso illegale di violenza e intimidazione, in particolare contro i civili, nel perseguimento di obiettivi politici. Questo è ciò che gli USA stanno facendo. Sia che sparino ai civili senza alcun mandato a Deir Ezzor al fine di privare le aree controllate dal governo delle proprie fonti energetiche, sia facciano pressione per scopi politici con l’embargo  – allo stesso modo – questi tipi di attività si configurano come atti di terrorismo contro una intera nazione già afflitta da una guerra contro i proxy occidentali e alleati.

In proposito, è opportuno ricordare che nel 1994, la Dichiarazione dell’Assemblea Generale sulle misure per l’eliminazione del terrorismo internazionale, contenuta nella risoluzione 49/60, affermava che il terrorismo comprende “atti criminali destinati o calcolati a provocare uno stato di terrore in una collettività, in un gruppo di persone o in particolari persone per scopi politici “…

Dieci anni dopo, il Consiglio di sicurezza, con un’altra risoluzione, la  1566 (anno 2004),faceva riferimento a “atti criminali, anche contro civili, commessi con l’intento di provocare la morte o gravi lesioni corporali o la presa di ostaggi, allo scopo di provocare uno stato di terrore nella collettività in generale o in un gruppo di persone o persone particolari, intimidire una popolazione o costringere un governo o un’organizzazione internazionale a fare o astenersi dal compiere qualsiasi atto “.

Questa vicenda è la dimostrazione dell’oggettività di ciò cui ci troviamo davanti ed anche del grado di assuefazione che ormai la maggior parte dei mezzi di informazione hanno. Essi infatti non fanno che portare all’indice l’attacco su Idlib mentre non una parola è spesa per la situazione più generale di occupazione, depredazione e violenza di eserciti stranieri in Siria.

@vietatoparlare

https://www.vietatoparlare.it/siria-deir-ezzor-24-gli-usa-attaccano-due-imbarcazioni-commerciali-civili/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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