Naxaliti di giorno


Francesco Cecchini


Molti scrittori in questi ultimi anni hanno trascorso tempo con i naxaliti, nelle loro terre, il corridoio rosso, per poi scrivere. Satnam Jangalnama, travels in a maoist guerilla zone del 2003, Marina Forti,Il cuore di tenebra dell’India del 2012, e innanzitutto Arundhati Roy, Walking with the comrades del 2010, il link è il seguente:
https://www.english.upenn.edu/sites/www.english.upenn.edu/files/WalkingwiththeComrades.pdf


Nel 2019 l’editore Meltemi ha pubblicato Marcia Notturna dell’antropologa Alpa Shah.

Marcia notturna. Nel cuore della guerriglia rivoluzionaria indiana.


Il libro parla di avvenimenti del 2010, ma è stato pubblicato solo nel 2018 in Inghilterra da Hurst Publishing. Tra il 2008 e il 2010, l’antropologa Alpa Shah ha trascorso 18 mesi come nello stato in gran parte rurale del Jharkhand indiano, vivendo tra gli adivasi. popoli tribali al di fuori del sistema di caste. Shah trascorse la sua ultima settimana nelle foreste del Jharkhand come un guerrigliero maschio un plotone maoista per una marcia di 150 miglia (240 km).
Nel Jharkhand come in altri stati dell’India orientale Bengala, Chattisgahr, Orissa, Andhra Pradesh, nel cosìdetto corridoio rosso, è in corso una guerra di popolare guidata dal Partito Comunista dellIndia (Maoista) che coinvolge e gode dell’appoggio di contadini poveri e adivasi ed è contro la miseria, lo sfruttamento capitalistico feudale, nelle Regioni dove sono più acute le contraddizioni prodotte dal turbolento sviluppo di saccheggio di risorse, oppressione di caste e sfruttamento, da parte del capitalismo indiano. Shah ha cercato di capire perché i naxaliti e il popolo che li segue hanno sfidato e sfidano la la più grande democrazia del mondo e si sono armati per combattere per una società più giusta
In una postfazione Alpa Shah, informa che molto è cambiato in termini di controllo da parte delle forze di sicurezza, lattuale governo di Narendra Modi sta impiegando elicotteri da guerra, che stanno martellando diverse zone dello Stato di Chhattisgarh. Contemporaneamente il governo indiano ha varato una serie di leggi repressive che aumentano il potere della polizia, come ad esempio il Prevention of Terrorism Act e il Terrorist and Disruptive Activities Prevention Act. Queste leggi permettono alla polizia di arrestare e trattenere i sospettati a tempo indefinito, senza garantire nessun tipo di tutela legale. Vi è inoltre nei villaggi del corridoio del corridoio rosso una maggior presenza dell’estremismo hindu. Sono stati anche arrestati lattivista e giornalista Gautam Navlakha di Delhi, lo scrittore e attivista P Varavara Rao di Hyderabad, lavvocatessa per i diritti umani Sudha Bhardwaj di Faridabad, gli attivisti Vernon Gonzalves e Arun Ferreira di Bombay, lattivista Stan Swamy di Ranchi e lattivista Anand Teltumbde di Goa, con l’accusa, tra le altre di sostenere il naxalismo.
Alpa Shah è l’autrice di Marcia notturna finalista del Premio Orwell. È anche autrice di “In the Shadows of the State” e co-autrice di “Ground Down by Growth”. Ha lavorato per la radio BBC e il World Service con il documentario radiofonico “India’s Red Belt”. Ha partecipato all’organizzazione della mostra fotografica “Behind the Indian Boom”. Ha ricevuto premi dell’European European Council, del Consiglio per la ricerca economica e sociale del Regno Unito, della British Academy e della Wenner-Gren Foundation. Alpa è nata e cresciuta a Nairobi, ha studiato Geografia a Cambridge e ha completato il suo dottorato in antropologia alla LSE, dove ora insegna.

Alpa Shah


CONSIDERAZIONE PERSONALE
Nel 2006 ho visitato il villaggio di Naxalbari nel nord del Bengala, vicino all’aeroporto di Bagdogra a Siliguri, il posto dove una volta, abitanti armati anche di villaggi vicini , aiutati dai naxaliti, uccisero i proprietari terrieri ei loro sostenitori. Non era cambiato molto fisicamente, una sola strada, e scritte e graffiti nei muri che ricordano i giorni dell’odio di classe che diedero vita al movimento naxalita. Sempre nel 2006 ho incontrato per poco tempo un paio di naxaliti che vivevano a Daharavi. Ne parlo nel mio romanzo Rosso Bombay.

Rosso Bombay.


A quanto ho capito il maggior problema per i naxaliti è il passaggio dalle campagne del corridio rosso agli slum delle città, Bombay è più slum che città, tanto che viene chiamata Slumbay. Quando riusciranno allora l’India diventerà un subcontinente rosso.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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