di Claudio Conti – Contropiano.org
Un paese in cui l’unica crescita certa è quella della povertà. L’analisi dell’Istat pubblicata stamattina, nonostante tutte le cautele linguistiche e i distinguo statistici, non lascia margine ai dubbi.
I dati si riferiscono a due diverse classificazioni dei poveri, “relativi” e “assoluti”, e bisogna andare a guardare nella nota metodologica per sapere di cosa si tratta. Viene infatti considerata “povera in termini relativi una famiglia di due componenti che disponga di un reddito per componente non superiore alla metà del reddito nazionale pro-capite”. Nel 2011, tale cifra era risultava pari a 1.011,03 euro mensili.
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