di Kartana
Ora parliamo di Leonardo del Vecchio, l’uomo più ricco d’Italia, a capo di Luxottica, tra le maggiori imprese private italiane con decine di miliardi di fatturato.
Del Vecchio ha conosciuto la guerra e la fame, è vissuto in un orfanotrofio. Poi la grande risalita fino a diventare il miliardario numero uno in Italia.
E’ stato intervistato oggi dal quotidiano Repubblica. Ad un certo punto ecco cosa afferma. “Finora pensavamo che il pubblico fosse meno efficace del privato. Credo che migliaia di medici e infermieri che ogni giorno rischiano la vita abbiano dimostrato che non è così. Spero che questo senso di orgoglio del lavoro rimanga anche in futuro“.
E’ notizia di ieri sera che l’Inps, tanto criticata da quella fogna mediatica che sono i nostri giornali (Repubblica compresa), ha accolto in tre giorni 2,5 milioni di domande anche se soffre di una fortissima carenza di personale.
Mentre sempre ieri il pubblico Inail ha comunicato che tutti quelli che sono stati contagiati sui luoghi di lavoro da Covid 19 verranno coperti dall’assicurazione sugli infortuni sul lavoro.
Stiamo parlando del “pubblico”, massacrato in questi decenni gonfiando a dismisura ogni manchevolezza umana e organizzativa (come se le grandi case automobilistiche, per esempio, non fossero costrette a fare “richiami” per errori di progettazione).
Un settore per 9 anni senza contratto e poi umiliato con una miseria di “aumento” dalla ministra renziana Marianna Madia. E che nel frattempo è in attesa nuovamente di rinnovo contrattuale.
Mancano 600mila persone, nel “pubblico”, eppure la ministra della Funzione Pubblica, la grillina Dadone, fa sapere che lo smart working “sta funzionando” bene nell’amministrazione.
Vorrei sapere quanti nel “privato” abbiano fatto in questi anni investimenti in tecnologia per migliorare l’efficienza. Molti non hanno fatto nulla, hanno beccato il malloppo, grazie a salari da fame, e hanno investito in attività finanziarie che ora, a livello mondiale, perdono il 35%.
Un capolavoro, “il privato”…