Di fronte a meno spettatori del previsto, ad ognuno dei quali è stata regalata una bandiera tricolore per aumentare il volume delle presenze per le telecamere e la coreografia, Matteo Salvini ribadisce le sue alleanze internazionali.
Appassionato ammiratore di Trump, Bolsonaro e Netanyahu e fedele nemico dei loro nemici, rispettivamente Cina, Venezuela e Iran.
Le parole? Le stesse degli anni ’50: da una parte “dittature” e “regimi”, dall’altra la “libertà” e le “democrazie”.
A smentirlo sono i bombardamenti, le annessioni illegali, gli embarghi, i colpi di Stato, che quei presidenti da lui ammirati hanno compiuto o tentato di compiere.
Fortunatamente sono sempre meno quelli che credono alle fake news che giustificano tali azioni unilaterali e ai media che le diffondono 24 h al giorno.
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