Carmine Mario Paciolla
Francesco Cecchini
In Colombia dalla firma degli Accordi di Pace nel 2016 sono stati assassinati 971 leader sociali e 218 ex guerriglieri delle FARC-EP. Un massacro infinito, compiuto da paramilitari che il governo di Iván Duque e Álvaro Uribe non vogliono fermare, per sabotare la pace. Nella lunga lista dei massacrati è finito anche Carmine Mario Paciolla, un ragazzo di Napoli di 33 anni, trovato morto mercoledì scorso. Carmine lavorava con l’ ONU come facilitatore nel controllo del processo di pace. Lo stava facendo da tempo nel distretto di Caquetá e viveva a San Vicente del Caguán, a 650km da Bogotá. Chaquetà è stata una delle roccaforti delle FARC-EP ed ora gruppi parmillitari sono impegnati a occupare territori che la ex guerriglia ha abbandonato.
La prossima missione che il facilitatore Carmine Mario Paciolla avrebbe dovuto compiere sarebbe stata di accompagnare il governatore di Caquetà, Arnulfo Gasca, e il sindaco di San Vincente, Julian Perdomo in un colloquio con le comunità rurali, comunità formate da molti ex guerriglieri delle FARC-EP, sotto attacco da parte di paramilitari.
Missione non compiuta perché fu trovato senza vita con il corpo con numerosi tagli da coltello, che smentiscono la versione ufficiale che si tratti di suicidio. Da giorni inoltre aveva informato la famiglia della sua preoccupazione per comportamenti di gente che lo facevano sentire minacciato.
Tra i primi in Italia a informare della scomparsa di Carmine Mario Paciolla è stato Contropiano, affermando: “Molti di noi hanno conosciuto Mario diversi anni fa, al centro storico, ai tempi dellOnda.Ci confrontavamo sulla situazione degli atenei, sulla mobilitazione studentesca che in quegli anni riempiva le strade del Paese, su mille altri tentativi di migliorare la nostra città, Napoli.”
Carmine Mario Paciolla si sentiva ultimamente con la famiglia, confessando la sua apprensione per strani comportamenti di gente a lui nota che lo facevano sentire minacciato.
Importante. Su Change.org è partita una petizione affinché si faccia chiarezza sulla sua morte: Ieri alle 19.40 ora italiana ( si legge sulla piattaforma in una nota del 16 luglio scorso), è stata data notizia alla famiglia della morte di Mario Carmine Paciolla, 33anni, viveva da mesi in una località a 650km da Bogotà, apparteneva ad una organizzazione ONU per la verifica dei risultati dei progetti ONU sul campo. Da giorni il dottor Paciolla si sentiva con la famiglia confessando la sua apprensione per strani comportamenti di gente a lui nota che lo facevano sentire minacciato. Era chiuso in casa per le misure del contenimento del contagio Covid, aveva appena comprato il biglietto aereo per tornare in Italia ma i sicari lo hanno raggiunto prima. La scena è stata ricostruita come suicidio per impiccagione. Più di un elemento smentisce questa ricostruzione. Per favore indagate su questa ennesima morte di un giovane italiano allestero per mano di criminali. La morte di Mario non resti impunita, diamo visibilità da subito a questa ennesima ingiusta tragedia.”
La petizione, il cui link è : https://bit.ly/3jel5Vs sta raccogliendo migliaia di firme