Genet, 40 anni, eritrea

È lei la donna che piange mentre un poliziotto le fa una carezza, nella foto da molti considerata il simbolo di questa giornata, l’ennesimo sgombero consumato a Roma negli ultimi mesi. Ma Genet non ci sta.

“La usano per mostrare la faccia bella di questa storia, ma la verità è che la polizia ci ha sparato gli idranti addosso. Siamo stati buttati via come una scarpa vecchia”.

È arrabbiata per il modo in cui lei e gli altri, in gran parte rifugiati, che vivevano nel palazzo di via Curtatone sono stati cacciati via.

La voce della donna si fa più alta, Genet quasi grida: “Per cinquantacinque anni gli italiani sono stati in Eritrea, ma non gli abbiamo fatto quello che ci state facendo voi italiani. Non abbiamo neanche lo spazio per seppellirci”. È sola, qui in Italia. “Ma ho una figlia che ho lasciato in Sudan, a metà strada”, dice in un soffio

Non sa dove finirà ora. “Non lo so, come faccio a saperlo. So solo che mi sento come una cosa buttata via”.

Da pagina Fb “Fille du vent”

Della sua carezza non ce ne facciamo niente. cit Claudia Vago

Di Luna

Giornalista pubblicista, ha condotto giornali radiofonici. Attiva nel mondo delle associazioni di stampo culturale, parla 6 lingue. Fervente antirazzista e femminista è blogger di AFV dal 2012

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