Gianrico Carofiglio


Francesco Cecchini


Una lingua è il luogo da cui si vede il mondo e in cui si tracciano i confini del nostro pensare e sentire, Vergilio Ferreira, scrittore portoghese
“La manomissione delle parole” di Gianrico Carofiglio non è una novità editoriale, è stato pubblicato la prima volta nel 2010, dieci anni fa, ma merita ancora lettura o rilettura.
Gianrico Carofiglio, di professione è stato magistrato, ex deputato del Partito Democratico, con questo lavoro ha sconfinato dalla letteratura, ha scritto molti romanzi, ad un saggio sulla parola.
Non esistono parole neutre in sè, ma possono essere manomesse, utilizzate quindi per dire il vero della realtà o per distorcerla. Gianrico Carofiglio prende in considerazione cinque parole chiave della lingua italiana : Vergogna, Giustizia, Ribellione, Bellezza, Scelta. Informa anche di autori che le hanno utilizzate, per esempio per Ribellione, Albert Camus: ” Albert Camus ha molto insistito sul valore collettivo della rivolta, che riunusce, raccoglie, rianima. E ha identificato la capacità umana di ribellione con il cogito cartesiano….Mi rivolto, dunque sono.”
Sono molti coloro di cui scrive e del loro uso delle parole. Scrittori, filosofi, oratori ed altro da Gustavo Zagrebelsky, un esempio di persona che usa correttamente le parole a Silvio Berlusconi, che modella la lingua a proprio vantaggio come un ladro di parole.
Il primo che cita è il poeta greco Ghiannis Ritsos che ha detto che le parole sono come vecchie prostitute che tutti usano, spesso male e che al poeta tocca restituire loro la verginità. Verità che riguarda tutti coloro che usano professionalmente le parole, i giornalisti innanzitutto.
Un contributo significativo a “La manomissione delle parole” è stato dato da Maria Losacco, docente universitaria di filologia classica. Lo riconosce Gianrico Carofiglio: ” Molto del libro le appartiene, almeno quanto appartiene a me.” Sue sono le molte Note esplicative, che aiutano a capire. Una fra le tante: “p.61…Per le parole come “pistole cariche” cfr. Jean Paul Sartre, Que-ce la literature?, Paris, Gallimard, p.31: Il sait que le mots, comme dit Brice Parain. sont des pistolets chargés.”


CARTA D’ IDENTITA’.


Titolo: “La manomissione delle parole”

Autore: Gianrico Carofiglio

Editore: Rizzoli

Collana: La scala

Anno edizione: 2010

Pagine: 320

Prezzo: 13.00 €

Copertina del libro

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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