In Lombardia fa già freddo, pensare che masse enormi di persone vadano a mangiare dopo la mezzanotte e si affollino ovunque fino al mattino per la movida, dai monti della Valtellina al centro di Milano, è un delirio in malafede. Certo in alcune vie ben definite delle città più grandi ci sarà un poco più di gente, ma perché non agire con misure mirate e vere invece che con il ridicolo coprifuoco dalle 23 alle 5?
Coprifuoco, parola che piace alle autorità perché dà il senso di un duro rigore da parte di un potere fermissimo, che permette di mandare in tv il poliziotto che fa la multa al trasgressore di turno, che non affronta per nulla la gravità della situazione. In Lombardia anche con il coprifuoco gli spostamenti e gli affollamenti per lavoro continueranno, esattamente come nel marzo quando la regione era ufficialmente chiusa e tutte la fabbriche aperte. E lo scandalizzato Corriere pubblicava la foto della metro strapiena alle 6 del mattino chiedendosi dove andassero ..a lavorare! Esattamente come nel marzo, quando governo e regione decisero di non chiudere Bergamo e Brescia seguendo le indicazioni della Confindustria. Allora si fece un lockdown che trattava allo stesso modo Bergamo e Matera; e quando si è riaperto si è continuato a non distinguere a non scegliere, a non preparare.
Ora è persino troppo facile affermare che tutta la classe politica al governo dello stato e delle regioni non ha combinato niente e che dopo 9 mesi si è lasciata cogliere criminalmente impreparata.
Ciò che fa esplodere di rabbia è che dopo la IMPREPARAZIONE su trasporti, lavoro, sanità, servizi, organizzazione della vita sociale, questa classe politica indecente vada avanti con assoluta IMPROVVISAZIONE, naturalmente sempre coperta di arroganza. Ora fanno i duri con coprifuochi ridicoli quando alle 6 del mattino sarà il caos. Continuano a dire che non vogliono il lockdown, ma non fanno nulla per evitarlo. Chi ancora li giustifica è cialtrone come loro.
Giorgio Cremaschi PaP