Francesco Cecchini

Partigiani della Nino Nannetti in Cansiglio. Riconosco Amerigo Clocchiatti, Ugo, commissario politico, medaglia d’argento al valor militare ed Ermelinda Rocco, Katia, medaglia di bronzo al valor militare.

Il Cansiglio nell’epopea della lotta del popolo italiano contro il nazi-fascismo ha avuto una parte di primo piano.  Lo afferma con chiarezza Amerigo Clocchiatti nel suo libro Cammina frut:

“Il momento del Cansiglio, un momento storico fondamentale e di alta temperatura politico-ideale per le formazioni del bellunese e trevigiano e per le mie stesse vicissitudini partigiane, rappresenta il nodo di tutte le esperienze e anche di tutte le contraddizioni che caratterizzarono la Resistenza” 

Nino Nannetti era un operaio bolognese caduto nella guerra di Spagna, combattendo contro Franco nelle Brigate Internazionali.  Alla fine d’aprile del ’44, seicento partigiani garibaldini, costituiscono la brigata che porta il suo nome nella Foresta del Cansiglio, al confine con due regioni e tre province: Friuli e Veneto, Pordenone, Belluno e Treviso. Ben presto, forte di tanti altri partigiani, la Brigata “Nannetti” diventa una divisione con quattromila combattenti, composta da otto brigate, di- diretta dal bellunese Francesco Pesce “Milo”, commissario politico era Amerigo Clocchiatti, “Ugo”. 490 furono i partigiani garibaldini caduti nella lotta contro il fascismo.

Per questo, per l’eroismo dei partigiani che vi hanno combattuto, per l’alto contributo di sangue, il Cansiglio va onorato e rispettato, non strumentalizzato (1).

 

Quest’anno il raduno, che si terrà domenica 7 settembre, è dedicato, oltre che al ricordo e alla commemorazione della divisione Nannetti, al diritto al lavoro.

Sempre vi è stato un filo rosso che ha legato le lotte operaie all’antifascismo. Basti pensare alle lotte operaie durante il periodo 1942-1945 o alla figura di Di Vittorio, antifascista e grande sindacalista.

 

Comunque il prossimo evento organizzato dall’ ANPI provinciale di Treviso ha un paio di importanti limiti, probabilmente dovuti al fatto che il presidente dell’ANPI della provincia di Treviso, Umberto Lorenzoni, è  stato dirigente aziendale alla San Remo di Caerano San Marco ed è poco familiare, quindi, con le tematiche del movimento operaio.

  1. Dovevano intervenire anche rappresentanti della CISL e della UIL. L’unità sindacale è importante e l’ANPI dovrebbe dare un contributo in questa direzione.
  2. In questo momento le lotte sindacali nelle province di Treviso, Belluno e Pordenone non riguardano solo i metalmeccanici della Elettrolux di Conegliano, ma altre categorie nel territorio, che devono essere prese in considerazione.

 

(1)

1.a.Mancanza di rispetto alla memoria dei partigiani del Cansiglio è stato l’evento del 12 settembre 2012, quando Umberto Lorenzoni diede l’incarico di unica oratrice presentandola come capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale veneto. Fu un tonfo politico creando una divisione nell’area antifascista. Non parteciparono Rifondazione Comunista, organizzazioni di sinistra, partiti antifascisti e sindaci di città medaglie d’oro della Resistenza. Fu come se il Presidente nazionale Carlo Smuraglia avesse invitato un segretario nazionale del Partito Democrtico, Bersani, Epifani o Renzi a partecipare a un raduno nazionale dell’ANPI come oratore unico nella veste di rappresentante del PD. Un tonfo, oltre la mancanza di rispetto alla memoria dei partigiani del Cansiglio

1.b. Ogni anno i fascisti, o reduci e rappresentanti della R.S.I, o di CasaPound o di Forza Nuova sono presenti in Cansiglio nello stesso mese di settembre al Bus de lu lum che spacciano come una foiba dove furono gettati centinaie di fascisti e di civili. Una balla storica. Associazioni che fanno riferimento all’ R.S.I. si sono riuniti al Bus de la lum a fine agosto, CasaPound lo farà il prossimo 15 settembre. Comunque assieme o separati lo fanno ogni anno.

La risposta dell’ANPI finora è stata debole. Non è tollerabile alcuna tolleranza verso i fascisti ex R.S.I., di Forza Nuova e di Casapond. Come minimo va fatta un’azione di controinformazione a tutti i livelli e vanno denunciati coloro che partecipano con bandiere e gagliardetti della R.S.I. per apologia di fascismo.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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