Copertina del libro e un autore, Giovanni Benzoni


Francesco Cecchini


Il maltempo sta maltrattando con violenza molte zone del Veneto. Sulla drammatica situazione significativa è la dichiarazione di Paolo Benvegnù segretario regionale di Rifondazione Comunista : Strade che franano paesi isolati, aree golenali invase dai fiumi, litorali erosi. Tutto previsto e prevedibile, come erano prevedibili e sono previsti, gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici su un territorio, quello veneto, reso fragile dalla subalternità bipartisan del centrodestra che governa, e di un centro sinistra che si finge opposizione, al partito del mattone, delle grandi opere, dei grandi eventi come le Olimpiadi invernali di Cortina. I 24 miliardi dei progetti della giunta regionale legati al Recovery fund in Veneto non arriveranno mai nella misura richiesta.
Mentre parte del Veneto va sotto acqua e fango, il MOSE questa volta riesce a tenere Venezia all’ asciutto. Il MOSE è stato sollevato da venerdì sera a domenica sera per proteggere la città da un ciclo impressionante di alte maree continue che in mare hanno raggiunto punte massime oltre i 130 centimetri. Le lodi che ha ricevuto non tengono conto che non è ancora stato finito, sarà, forse, pronto tra un anno, probabilmente ha bisogno di riparazioni e i costi sono stellari.
E’ il caso di leggere Sotto il segno del Mose-Venezia 1966 2020 dove Giovanni Benzone e Salvatore Scaglione raccontano i 54 anni di vita di questa longeva opera pubblica, ancora da completare.

Venezia e il MOSE
Nella quarta di copertina come spiegazione del contenuto è scritto : “Questo libro vuole essere un supporto alla memoria civile. Ricostruisce genesi e storia del Mose, unopera dallancora incerta funzione ma dal sicuro sperpero di denaro pubblico, certificato anche dalla Magistratura. È stato progettato, realizzato e controllato dal Consorzio Venezia Nuova col proposito di difendere Venezia dalle acque alte, ma gli uomini del Consorzio hanno con sicumera ignorato, per oltre ventanni, i consolidati principi e le storiche prassi che avevano per secoli improntato gli interventi di Venezia per governare la sua laguna. La città ha vissuto all ombra del Mose, ignara o paga dei vantaggi immediati forniti dalla politica del consenso praticata dal Consorzio ad ampio raggio, spesso coinvolgendo le istituzioni.”
L’ indice dell’opera e due appendici sono i seguenti:
Dallacqua alta del 1966 alle leggi per Venezia
Lo Stato arretra in favore delle lobby
Il Comune di Venezia e la prima pietra
Mo.S.E. il farmaco mortale
La città è sotto scacco. E lo sa
Conclusione
Appendici
Quando arriva la Procura di Alberto Vitucci
Dal Vajont al Mo.S.E.: due sistemi di corruzione di Maurizio Reberschak
AUTORI
Giovanni Benzoni, insegnante; ha partecipato allamministrazione comunale di Venezia nelle giunte di sinistra. È stato presidente della Casa dellospitalità per diciannove anni e per tre anni dellAccademia di Belle Arti.
Salvatore Scaglione, insegnante, giornalista pubblicista. Ha scritto Palermo, Italia (Roma 1994), e Dossier referendum Venezia-Mestre (Venezia 1979). Con Emilio Rosini ha condotto la trasmissione radiofonica «Il naso di Pinocchio». Insieme hanno scritto Dossier Comune. Interviste sulla Giunta a Venezia (Venezia 1980). Autore con Gianfranco Bettin e Paolo Cacciari d Venezia derubata. Idee e fatti di un ventennio 1973-1993 (Roma 1993).
Alla realizzazione del lavoro hanno collaborato: Stefano Boato, Maurizio Calligaro, Armando Danella, Cesare De Piccoli, Cristiano Gasparetto, Carlo Giacomini, Giorgio Leandro, Franco Migliorini, Alberto Pellegrinotti, Leopoldo Pietragnoli, Maurizio Reberschak, Marco Rugen, Antonio Rusconi, Giuseppe Tattara, Carlo Urbani, Alberto Viticci.
CARTA D’ IDENTITA’
Titolo: “SOTTO IL SEGNO DEL MOSE-VENEZIA 1966-2020”
Autori: Benzoni G./Scaglione s.
Editore: LA TOLETTA Edizioni
Collana: Oselle
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 11 maggio 2020
Tipo: Libro universitario
Pagine: 192 p., Brossura

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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