Francesco Cecchini

L’imperialista Trump, pur colpendolo con sanzioni economiche, non riesce a isolare il Venezuela. Il   presidente venezuelano Nicolás Maduro Moro ha iniziato domenica sera scorsa una visita ufficiale di lavoro di un paio di giorni in Algeria. Lunedì si è incontrato con il Presidente del Consiglio Nazionale algerino, Abdelkader Bensalah. La visita ha consentito a entrambi i paesi di valutare lo stato delle relazioni bilaterali di amicizia e cooperazione e di esplorare modi e mezzi per consolidarle. Ha permesso anche uno scambio di opinioni su temi regionali e internazionali di interesse comune, tra cui lo stato del mercato mondiale del petrolio e le sue prospettive.

In una dichiarazione ai giornalisti Nicolás Maduro Moros ha detto che con la sua visita in Algeria ha voluto rafforzare la cooperazione algerina-venezuelana per lo sviluppo della pace e della prosperità economica.

Con Abdelkader Bensalah ha discusso i negoziati che hanno portato all’accordo tra i paesi dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC) e dei paesi non OPEC per stabilizzare i prezzi del petrolio. Maduro ha affermato: “C’è stato un buon clima. Stiamo continuando i nostri sforzi per ottenere prezzi equi del petrolio per i nostri paesi. ” Per quanto riguarda l’Algeria ha detto di aver discusso le relazioni bilaterali, in particolare per quanto riguarda l’energia, aggiungendo che “esistono progetti comuni con la possibilità di aprire un collegamento aereo tra i due paesi”.

Il Venezuela è in una situazione economica simile a quella dell’Algeri. I ricavi petroliferi e rappresentano, come in Algeria, il 95% degli utili in valuta estera e, inoltre, è scosso da una crisi economica, politica e sociale che potrebbe peggiorare, se non vi sono soluzioni di cooperazione internazionale con paesi che si oppongono all’imperialismo americano come Russia, Cina, Cuba e, anche, Algeria.

Un diplomatico venezuelano nel corso della visita di Maduro ha dichiarato “La situazione è la stessa in tutti i paesi rivoluzionari. Venezuela e Algeria, per certi versi, sono simili. “

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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