Israele non voleva mancare alle celebrazioni del funesto, di certo non per lei, anniversario della guerra di aggressione alla Siria spacciata per “rivoluzione pacifica”.
Dopo aver per anni ha appoggiato i gruppi armati che combattevano contro l’esercito siriano, ieri sera, per ricordare al mondo del suo ruolo in questa guerra ha pensato bene di bombardare Siria, precisamente i dintorni di Damasco.
I primi rapporti hanno collegato i razzi sulla Siria alle forze di difesa israeliane (IDF), poiché diversi video dell’attacco aereo sono stati condivisi su Twitter. Hanno anche affermato che l’attacco è stato lanciato dalle alture del Golan occupate illegalmente da Israele.
L’Agenzia siriana SANA ha confermato, ieri sera, che i sistemi di difesa aerea stavano dirigendo verso diversi “obiettivi ostili”, vicino alla capitale Damasco.
“Esattamente alle 22:35 PM [ora locale] di oggi, Israele ha effettuato attacchi aerei dalla direzione delle alture del Golan occupate contro alcuni obiettivi nelle vicinanze di Damasco”, ha riferito SANA.
Le riprese dei social media mostrano presumibilmente un’esplosione aerea avvenuta a sud della capitale siriana martedì sera.
Al momento non sono stati segnalati né morti né vittime. Quando i rapporti sono emersi, l’esercito israeliano ha rifiutato di commentare gli attacchi aerei.
Di Solito il regime israeliano né conferma nè smentisce. Fa tutto un conto a fine anno.
Infatti, lo scorso dicembre, il capo di Stato maggiore israeliano Aviv Kochavi confermò che Tel Aviv aveva lanciato nel 2020 ben 500 attacchi in Siria contro i “soliti” obiettivi iraniani.