Il ministro degli Esteri cubano Bruno Rodriguez ha fatto appello all’unità contro la brutalità e l’aggressività dell’imperialismo nel discorso della chiusura dell’Incontro Internazionale di Solidarietà con Cuba.

“Questo incontro si svolge in un momento di crisi per l’umanità, imposta dalla pandemia, che abbraccia l’economia e la politica e che dimostra le ingiustizie di ordine economico internazionale in cui prevalgono le decisioni politiche egoistiche, che favoriscono l’ottenimento del profitto rispetto alla conservazione delle vite umane.

C’è una nuova divisione dell’umanità: da un lato chi ha accesso ai vaccini, ai medici, ai respiratori artificiali, all’ossigeno, ai test diagnostici ed ai ricoveri ospedalieri; d’altro quelli che muoiono dimenticati, senza assistenza medica o che non sanno nemmeno se saranno immunizzati contro il virus o quando.
In questo frangente il nostro continente ha registrato livelli allarmanti di povertà e disoccupazione, ancora di più tra le donne, aumentando la disuguaglianza di genere.

La riduzione degli stanziamenti di bilancio assegnati ai sistemi sanitari ed educativi ha indebolito la capacità di fronteggiare la pandemia e il saccheggio delle risorse naturali da parte di compagnie multinazionali protette da sistemi politici corrotti non si è fermato.

Nell’ultimo decennio, l’imperialismo statunitense ha accelerato i suoi tentativi di esercitare il proprio dominio ed egemonia, con l’esacerbazione dell’applicazione della Dottrina Monroe e le peggiori pratiche del maccartismo.

Questo fenomeno si è manifestato in nazioni in cui l’imperialismo e le oligarchie alleate sono riuscite ad invertire i progressi sociali e politici ottenuti dai governi progressisti.
Hanno sostenuto governi senza legittimità e candidati politici fascisti e populisti di estrema destra, molto in sintonia con la polarizzazione, la politica sporca, l’incitamento alla divisione e all’odio.

A questo fine hanno utilizzato metodi come il controllo dei media, delle piattaforme social, la dittatura dell’algoritmo e del controllo ferreo delle reti digitali, per perseguitare, imprigionare e indebolire figure progressiste e di sinistra.

Per mantenere questo potere hanno fatto ricorso a omicidi, massacri e alla repressione più brutale e al divieto della protesta sociale. I giovani, così come gli anziani, le donne e gli indigeni sono stati assassinati, mutilati, detenuti e torturati, con la complicità degli strumenti dell’imperialismo come l’Organizzazione degli Stati Americani.

La resistenza e la lotta dei popoli, però, non si sono fermate. La ricerca della massima unità possibile tra forze progressiste, governi di sinistra, movimenti sociali e popolari, organizzazioni sindacali, donne, contadini, popolazioni indigene, giovani, studenti e settori dell’intellighenzia e dell’arte, ha rivitalizzato la protesta e la lotta sociale per le strade, alle urne e sulle reti digitali, dove si sono sviluppate nuove forme di mobilitazione dei cittadini consapevoli per la rivendicazione, per l’emancipazione e anche per il potere politico.

Sono state ottenute vittorie popolari come il ritorno al governo del Movimento per il Socialismo in Bolivia, processi politici in Messico e in Argentina contro il modello neoliberista ed anche in Cile è stata ottenuta una vittoria (l’abolizione per referendum della Costituzione del dittatore Pinochet).
La resistenza dei popoli ha impedito all’imperialismo di realizzare i suoi obiettivi di rovesciare i governi di Venezuela, Nicaragua e Cuba.

Brutalmente bloccata dai governi degli Stati Uniti, compreso quello attuale, Cuba mostra che un modello alternativo al capitalismo è possibile. Con grande sforzo, ma con una volontà politica incrollabile, nessun cubano è lasciato al proprio destino, ancor meno nelle difficili circostanze imposte dalla pandemia.

Ogni paziente, senza distinzioni, è una priorità per il sistema sanitario pubblico e gratuito cubano e per lo Stato cubano. Ogni defunto è causa di dolore per il nostro popolo e per il governo. Ogni vita salvata è il risultato della solidarietà, della giustizia sociale e della scienza nelle mani del potere del popolo lavoratore.

L’imperialismo vuole distruggere questo modello. Per questo, ha gravemente colpito l’economia cubana. La persecuzione, le sanzioni e le minacce e il danno alle nostre relazioni economiche internazionali, che causa carenze, privazioni e sofferenze quotidiane alle nostre famiglie, non si sono fermate. Ha persino fatto ricorso all’applicazione di misure estreme e ad atti di guerra non convenzionale per soffocare il nostro Paese.

Più di 240 misure coercitive unilaterali contro Cuba sono state messe in atto dagli Stati Uniti, che hanno rafforzato crudelmente il blocco economico, commerciale e finanziario, anche opportunisticamente durante la pandemia. Tutte queste norme sono ancora oggi in vigore e minacciano il sostentamento della nostra gente.

Ma nonostante ciò e nonostante la campagna di pressioni e calunnie contro la collaborazione medica cubana orchestrata e diretta da Washington, il nostro paese ha inviato 57 Brigate Mediche in 40 Paesi. Prima della pandemia, i nostri collaboratori sanitari già lavoravano in 59 nazioni.

RIngrazio il sostegno e la solidarietà di milioni di persone nel mondo che chiedono la cessazione di questa politica genocida.

Concludo ratificando la volontà di continuare la costruzione di una società socialista fondata sui principi di giustizia sociale e solidarietà, la costruzione di una nazione sovrana, indipendente, socialista, democratica, prospera e sostenibile, come vuole la Costituzione approvata in un referendum universale e sovrano dal nostro popolo.

Ratifichiamo l’impegno della Rivoluzione Cubana con l’unità della Nostra America Bolivariana a lottare per tutte le cause giuste nel mondo e per la cooperazione e l’integrazione regionale.

La nostra Rivoluzione Socialista, nel mezzo dell’assedio più feroce, è viva, attiva e ferma negli ideali.

È così che ci sentiamo noi cubani, incoraggiati dalla solidarietà e dal sostegno dei popoli, di fronte alla difficile realtà presente ma consapevoli di quanto ci ha detto il comandante in capo Fidel Castro Ruz: La vittoria sta nella lotta”.

(traduzione) Rete solidarietà rivoluzione bolivariana

Il video integrale dell’intervento nel link:
http://www.granma.cu/mundo/2021-05-01/bruno-rodriguez-parrilla-cuba-demuestra-que-si-es-posible-un-modelo-alternativo-al-capitalismo-01-05-2021-19-05-55

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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