PERÙ In piazza ieri per difendere il voto e per chiedere che il socialista Castillo sia finalmente proclamato presidente dopo 2 settimane di schermaglie golpiste.”Ci hanno rubato tutto ma non la nostra memoria”, è stato uno degli slogan esclamati dai manifestanti arrivati dalle province povere alla capitale Lima in decine di migliaia con ogni mezzo.Un altro cartello portato da una anziana signora con costume andino recitava: “Cioé, quando perdono sono brogli, quando vincono è democrazia”.Dopo il 100% del conteggio, compresi i seggi contestati, l’Organo Elettorale (ONPE) ha indicato che il candidato di Perù Libre, il socialista Pedro Castillo, ha vinto le elezioni presidenziali con il 50,12%, che equivale a 8.835.579 voti.Da parte sua, la candidata di estrema destra di Forza Popolare, la filostatunitense Keiko Fujimori, si è fermata al 49,87%, pari a 8.791.521 voti.Anche i 935 ricorsi di annullamento presentati dalla Fujimori sono stati tutti esaminati e respinti per mancanza di prove o irregolarità nella presentazione.https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=6229849463695489&id=1034770026536818Il presidente Sagasti venerdì scorso ha respinto, definendola “Inaccettabile”, una lettera indirizzatagli da decine di ex militari in pensione, dove si invitavano i loro ex colleghi a sollevarsi militarmente per impedire la presa del potere a Pedro Castillo. (https://www.hispantv.com/…/sagasti-elecciones-fraude…)La Fujimori, nel suo tentativo di ribaltare i risultati del voto, può ancora depositare un ricorso di “habeas data” per accedere alle liste elettorali ed esaminarle. Inoltre, è pendente una causa intentata da un ex giudice vicino alla figlia dell’ex presidente dittatore Alberto Fujimori, che intende dichiarare nullo l’intero secondo turno del 6 giugno.
Rete Solidarietà Rivoluzione Bolivariana