Mercoledì il comico e Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenskyj incontrerà il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden alla Casa Bianca [l’incontro è avvenuto l’1 settembre]. L’invito a Zelenskyj è stato un premio a sorpresa dato dopo che Biden ha annunciato [in inglese] che non avrebbe agito contro il gasdotto Nord Stream 2, che presto porterà il gas dalla Russia alla Germania. È probabile che l’Ucraina perderà i soldi che attualmente ottiene per i trasferimenti di gas attraverso i suoi gasdotti dalla Russia all’Europa occidentale.

Zelenskyj è sotto pressione in patria, e il suo paese finirà presto i soldi. Avrà una lista infinita di richieste, ma è probabile che non otterrà nulla di valore.

Per preparare la scena a Zelenskyj, l’ex ambasciatore in Russia Michael McFaul, che tra l’altro non ha un’idea giusta sulla Russia, ha scritto un editoriale per il Washington Post. È stato pubblicato il 23 agosto.

Opinione: Gli Stati Uniti e l’Ucraina devono riavviare la loro relazione. Ecco come possono farlo. [in inglese]

Definendo uno scenario di guerra fredda 2.0, McFaul sostiene di enfatizzare la “democrazia”:

Soprattutto dopo il ritorno al potere dei Talebani in Afghanistan, ci saranno poche speranze per l’agenda democratica proclamata da Biden e per i suoi vertici sulla democrazia programmati per quest’anno e il prossimo, se l’esperimento democratico dell’Ucraina vacilla. Il suo successo darà forza ai democratici con la D minuscola in tutta la regione e nel mondo. Il suo fallimento sarà un vantaggio per il presidente russo Vladimir Putin e per i suoi alleati autocratici da Minsk a Pechino.

Sulla democrazia, anche Zelenskyj e Biden hanno bisogno di un nuovo approccio. I funzionari statunitensi devono smettere di dare così pubblicamente agli ucraini lezioni sulla corruzione. Naturalmente, la lotta alla corruzione deve rimanere centrale; la condizionalità degli aiuti dovrebbe essere rafforzata. Ma parlare in modo più ampio del nostro impegno condiviso per approfondire la democrazia ucraina rende il messaggio pubblico migliore, soprattutto perché ogni volta che Biden menziona “corruzione” e “Ucraina” nella stessa frase, i suoi oppositori aggiungeranno “Hunter Biden”.

Quest’ultima parte è in realtà un buon consiglio. Biden sa sicuramente tutto sulla corruzione in Ucraina, poiché suo figlio ha firmato le ricevute per le centinaia di migliaia di dollari che la famiglia Biden ha ottenuto da lì.

Quindi parliamo di democrazia, ed ecco dove McFaul va giù dal precipizio:

Quando l’apertura di questa discussione si allarga dalla lotta alla corruzione alla democrazia più in generale, ci sono alcune buone notizie dall’Ucraina.

L’Ucraina continua a tenere elezioni libere, eque e competitive. Mantiene una vivace società civile e gode di una maggiore concorrenza tra le società mediatiche private (anche se gli oligarchi ne possiedono troppe) rispetto a qualsiasi altro paese post-sovietico che non siano gli Stati Baltici.

Dopo l’iniziale esitazione, lo stesso Zelenskyj agisce con più forza. La sua decisione di mettere al bando le reti televisive filo-russe e di accusare di tradimento il loro proprietario, e alleato di Putin, Viktor Medvedchuk, è stata un atto audace che ha bisogno del sostegno degli Stati Uniti.

McFaul sta mentendo, omettendo la metà più grande della storia.

Viktor Medvedchuk non è un “alleato di Putin” anche se entrambi hanno buoni rapporti. Medvedchuk è prima di tutto un membro debitamente eletto del Parlamento ucraino, e leader del più grande partito di opposizione. Quanto è democratico accusare il leader dell’opposizione di tradimento e metterlo agli arresti domiciliari?

Ci si potrebbe anche chiedere perché, in una democrazia, al presidente è permesso chiudere le emittenti televisive? Se Biden mettesse Trump agli arresti domiciliari e chiudesse Fox News sarebbe un segno di democrazia e di una “società civile vivace”?

Infatti Zelenskyj non solo ha chiuso tre emittenti televisive che sostenevano l’opposizione ucraina, ma ha anche messo al bando due siti web che erano tra i più letti in Ucraina.

Il giornalista di queste stazioni ed emittenti ha consegnato una lettera di protesta a Biden [in inglese] all’ambasciata degli Stati Uniti:

Vorremmo informarvi brevemente sulle principali circostanze della chiusura dei media in Ucraina:

All’inizio di febbraio, tre canali televisivi ucraini – “112 Ukraine”, “NewsOne” e “ZiK” – sono stati chiusi senza alcuna base legale. Per capriccio dell’ufficio del presidente Zelenskyj, quasi 1.500 giornalisti sono stati buttati per strada. Tuttavia, non ci siamo arresi e abbiamo creato un nuovo canale televisivo – “Pershiy Nezalezhniy” (“Il primo indipendente”), che ha unito lo staff di “112 Ukraine”, “NewsOne” e “ZiK”.

Il 26 febbraio, il nuovo canale televisivo ha iniziato le trasmissioni, tuttavia, un’ora dopo e sotto la pressione delle autorità, i fornitori di telecomunicazioni ucraini sono stati costretti ad interrompere la trasmissione satellitare del canale, nonostante gli accordi precedentemente concordati. Il canale televisivo non è vissuto un giorno e, ancora una volta, senza alcun appoggio legale, ci è stato negato il diritto di lavorare e il nostro pubblico è stato privato dell’accesso.

Più tardi, il 20 agosto, allo stesso modo, le autorità hanno bloccato il lavoro di due più popolari media online in Ucraina “Strana.ua” e “sharij.net”.

Le autorità ucraine sono andate ben oltre ogni ragionevole limite, violando la legislazione e le norme internazionali, e continuano a distruggere intenzionalmente la libertà di parola nel paese.

Noi giornalisti vogliamo continuare il nostro lavoro e trasmettere la verità su ciò che sta accadendo nel paese e oltre i suoi confini. Tuttavia, ci è stato negato questo diritto legittimo.

Pertanto, la esortiamo a rispondere alla situazione attuale e ad esprimere la sua posizione riguardo agli eventi intorno ai nostri media.

La chiusura delle tre stazioni televisive dell’opposizione nel febbraio 2021 è arrivata quando “Piattaforma d’Opposizione – Per la Vita” ha superato per la prima volta nei sondaggi [in inglese] il partito “Servitore del Popolo” di Zelenskyj.

Con la chiusura delle televisioni dell’opposizione, i sondaggi hanno invertito la tendenza, e il partito di Zelenskyj è tornato in testa.

In una lettera di protesta la Federazione Europea dei Giornalisti descrive il processo illegale delle chiusure:

Il 21 agosto 2021, è stato rivelato che il presidente Volodymyr Zelenskyj ha vietato per decreto Strana.ua, uno dei più grandi siti di notizie in Ucraina. Le autorità hanno anche annunciato sanzioni contro il caporedattore del giornale, che vive in esilio in Austria dal 2018.

Le autorità hanno citato la protezione della sicurezza nazionale, e hanno basato il divieto su una dichiarazione del Servizio di Sicurezza Ucraino (SBU), che ha descritto i giornalisti di Strana.ua come “propagandisti filo-russi”. Il capo della SBU Ivan Bakanov ha affermato che sono state prese misure per proteggere lo “spazio informativo”. Strana.ua è uno dei pochi media di opposizione rimasti in Ucraina.

Considerate come sarebbe negli Stati Uniti. L’FBI dichiara Fox News “filo-russo”, il Consiglio di Sicurezza Nazionale raccomanda al presidente di chiuderlo, e Biden lo fa per decreto. Questo senza una legge che permetta un simile processo.

McFaul lo accetterebbe come un “atto audace” che merita il sostegno internazionale?

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Pubblicato da Moon of Alabama il 30 agosto 2021
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

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Di Red

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