Mancano oramai poche ore all’apertura ufficiale delle urne nella Federazione Russa per la giornata elettorale del 19 settembre, quando oltre 110 milioni di aventi diritto saranno chiamati alle urne per eleggere i 450 membri della Duma di Stato (Госуда́рственная ду́ма, Gosudárstvennaya dúma), la camera bassa del parlamento moscovita. Contemporaneamente si svolgeranno anche le elezioni per numerosi organi locali, compresi dieci governi regionali e 39 parlamenti regionali. 

In realtà, la legge prevede che le elezioni possano cominciare già due giorni prima della data prefissata, dunque è corretto dire che le operazioni di voto sono cominciate oggi stesso, venerdì 17 settembre. Le prime stazioni di voto ad essere aperte sono state quelle delle regioni orientali della Kamčatka e della Čukotka, alle ore 8:00 locali, e si concluderanno domenica alle ore 21:00 locali della parte più occidentale del territorio russo, l’exclave di Kaliningrad. Per quanto riguarda il voto dei cittadini all’estero, invece, questo è avvenuto per corrispondenza già a partire dal 3 settembre.

Nelle ore precedenti l’inizio delle operazioni di voto, le autorità russe hanno avuto modo di denunciare interferenze straniere nel processo elettorale, in particolare da parte degli Stati Uniti. Ad affermarlo è stata Marija Zacharova, la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca. “Per quanto riguarda le prossime elezioni, la situazione è senza precedenti. Per diversi anni abbiamo sentito Washington, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e le forze dell’ordine parlare della presunta interferenza della Russia nei loro processi elettorali. Ogni volta, abbiamo chiesto le prove, ma non c’erano fatti, dati e rapporti che avrebbero potuto fornirci attraverso i canali pertinenti“, ha sottolineato. “Siamo attualmente impegnati nei preparativi per le nostre elezioni, il voto anticipato è già in corso e la parte principale del processo di voto inizierà domani e stiamo prendendo atto dell’interferenza degli Stati Uniti“, ha aggiunto la funzionaria, in un’intervista rilasciata giovedì.

Zacharova ha sottolineato che la Russia non sta cercando di utilizzare questo caso in una campagna propagandistica: “Abbiamo convocato il l’ambasciatore degli Stati Uniti e gli abbiamo fornito l’opportunità di vedere i fatti riguardanti i nostri sospetti, nonché le denunce specifiche”, ha detto. “La nostra ambasciata negli Stati Uniti ha presentato queste stesse informazioni sia al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti che al Consiglio di sicurezza nazionale”. 

Lo scorso 10 settembre il ministero degli Esteri russo ha in effetti convocato l’ambasciatore statunitense a Mosca, John Sullivan, per un incontro con il viceministro degli Esteri, Sergej Rjabkov. Secondo il ministero, il diplomatico russo ha fornito all’ambasciatore Sullivan prove che dimostrano che i giganti tecnologici statunitensi hanno violato le leggi russe prima delle elezioni, sottolineando che l’interferenza negli affari interni della Russia era inaccettabile.

Intervistato dall’agenzia stampa russa TASS, il professor Oleg Matvejčev ha confermato quanto denunciato dal governo russo, affermando che “questa campagna elettorale si svolge in un contesto di intervento attivo di altri Paesi, occidentali in primis”. Secondo il professore dell’Università Finanziaria russa, vi sono vari metodi che vengono utilizzati per influenzare le elezioni: “In primo luogo, si registrano tentativi di influenzare i risultati elettorali. Un altro tipo di intervento (fondi ben maggiori sono spesi su di esso) è il discredito della legittimità delle elezioni e della legittimità delle procedure elettorali”, ha sottolineato. “Siamo ben consapevoli che Apple e Google manipolano con le informazioni. Possono mostrare o non mostrare determinate cose nella barra di ricerca. I social network fanno lo stesso: possono imporre certi personaggi come amici o bloccare e bandire politologi che esprimono punti di vista patriottici”.

Il politologo Aleksandr Asafov ha invece denunciato la campagna di discredito che è stata lanciata nei confronti del voto elettronico a distanza: “Un’altra ondata di tentativi di discredito è mirata al voto elettronico a distanza. Alcuni sostengono che questo non sia trasparente, che le autorità controllino tutto. Inoltre, alcune forze politiche alimentano superstizioni tra il loro elettorato. Sostengono che alcuni potrebbero manipolare la distribuzione dei voti nel processo di votazione a distanza. In realtà, la tecnologia utilizzata non lo consentirebbe”. Nonostante questo, almeno 2,5 milioni di elettori si sono registrati per il voto elettronico a distanza, che verrà utilizzato in sette regioni della Federazione, compresa la capitale Mosca.

Le elezioni del 19 settembre vedono ancora come favorito il partito del presidente Vladimir Putin, Russia Unita (Единая Россия, Edinaja Rossija), che secondo i sondaggi più recenti dovrebbe attestarsi su una percentuale tra il 25% ed il 30%. Tuttavia, nelle ultime settimane si è sempre più ridotto il vantaggio del partito di governo nei confronti della principale forza di opposizione, il Partito Comunista della Federazione Russa (Коммунистическая партия Российской Федерации, Kommunističeskaja partija Rossijskoj Federacii) guidato da Gennadij Zjuganov, che potrebbe ottenere tra il 15% ed il 20% dei consensi (con un picco del 22% secondo un sondaggio del 9 settembre). Più distanti le altre forze, a partire dal Partito Liberal-Democratico di Russia (Либерально-Демократическая Партия России, Liberal’no-Demokratičeskaja Partija Rossii) di Vladimir Žirinovskij (7-11%), seguito dai socialdemocratici di Russia Giusta (Справедливая Россия, Spravedlivaja Rossija), il cui leader è Sergej Mironov (5-7%).

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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