Harkis contro l’ indipendenza dell’ Algeria


Francesco Cecchini


Lo scorso cinque luglio sono stati 59 anni che l’ Algeria è indipendente. Il prezzo per liberarsi dal colonialismo francese è stato molto alto. Basti pensare ai massacri di Setif e Guelma nel 1945, quando non meno di 45 mila algerini perirono sotto la furia francese.
Il presidente francese Emmanuel Macron, dopo aver declassificato fino al 1971 i documenti secretati, quindi compresi quelli riguardanti la guerra d’ Algeria, per costruire una memoria comune con lo scopo di avere una riconciliazione storica tra Francia e Algeria, ha dato l’ incarico a Benjamin Stora di elaborare un rapporto sulla guerra d’ Algeria, che produsse un rapporto. In Francia gli harkis, coloro che hanno combattuto a fianco dei francesi, lo hanno rigettatto, perché a loro avviso non parla di loro. Ora, però, gli harkis possono dirsi soddisfatti. Emmanuel Macron, dopo aver chiesto perdono agli harkis, a quasi sessant’anni dalla fine della guerra d’Algeria. ha annunciato lunedì 20 settembre l’ approvazione di una legge di riconoscimento per rispondere alle “mancanze” della Repubblica francese nei confronti degli harkis. Verrà creata una commissione per valutare i danni e le riparazioni. Tutto ciò è avvenuto in una riunione all’ Eliseo con harkis e loro famigliari.
La mossa di Macron è anche in funzione delle prossime elezioni presidenziali del 2022. La comunità degli harkis e dei loro famigliari sono 200 mila persone che finora hanno avuto le simpatie della destra di Marine Le Pen, che non sono pentiti del passato coloniale. Comunque dopo il perdono e il risarcimento economico potrebbero votare, almeno in maggioranza, Macron.
Emanuel Macron farebbe comunque bene a chiedere perdono a tutto il popolo algerino per quello che ha combinato dal 1945 al 1962. Durante la guerra d’ Algeria sarebbero morti centinaia di migliaia di algerini, per la maggior parte civili, a causa delle violenze dell’ esercito francese. Inoltre vi sono anche i test nucleari effettuati dalla Francia. A partire dal 13 febbraio 1960, sino al 16 febbraio 1966, la Francia compì diciassette esperimenti atomici nel Sahara algerino. Tali esperimenti hanno lasciato una drammatica eredità: migliaia di morti e danni ambientali.

Macron con harkis e famigliari all’ Eliseo il 20 settembre.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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