Contadini in sciopero


Francesco Cecchini


Modi Sarkar Murdabad! Murdabad! Murdabad!, Abbasso, abbasso, abbasso il governo di Modi Slogan dei contadini indiani che protestano.
Quelle approvate dal governo di Narendra Modi erano tre leggi che liberalizzavano la vendita dei prodotti agricoli e andavano nella direzione di un mercato unico, a scapito degli interessi dei contadini, che havevano visto nella riforma solo una manovra per distruggere i piccoli imprenditori agricoli, creando ulteriore disoccupazione a favore del grande busines
I contadini hanno, inoltre, sempre respinto l offerta del governo di Narendra Modi di modificare alcune controverse disposizioni delle nuove leggi agricole, restando fermi sulla loro richiesta di abrogazione totale ed hanno vinto.
“Oggi sono venuto a dirvi, a tutto il Paese, che abbiamo deciso di ritirare tutte e tre le leggi agricole”, ha detto Narendra Modi, riconoscendo che il suo governo non è stato in grado di ottenere il completo sostegno per queste riforme. L’ annuncio arriva prima delle elezioni di febbraio-marzo in Uttar Pradesh, dove gli agricoltori sono un influente blocco elettorale. Finora il governo si era rifiutato di smuoversi dalla sua posizione secondo cui gli agricoltori che protestavano avrebbero rovinato i loro mezzi di sussistenza.
Più di 600 contadini che protestavano sono morti durante le agitazioni. Molti sono stati imprigionati in base a leggi severe. Il governo ha usato la polizia per distruggere il movimento. La decisione del primo ministro di abrogare le leggi indica che le agitazioni dei contadini hanno messo in ginocchio il governo di Modi.
In India vi è la speranza che questo colpo sia la premessa di una più ampia sconfitta del fascio-induista Narendra Modi e del suo partito, il BJP (Bharatiya Janata Party, Partito del Popolo Indiano).

Narendra Modi sconfitto

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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