Catalogna avvia l’indipendenza ma la sospende: “Spagna tratti con noi”
Alle ore 19.13 di martedì 10 ottobre, il presidente catalano è giunto in parlamento per riferire “sulla situazione politica attuale”. Nel corso dell’intervento, Puigdemont ha dichiarato l’inizio del percorso di indipendenza unilaterale per la Catalogna, chiedendo al governo centrale di accettare la mediazione.
Puigdemont dichiara l’indipendenza e la sospende: “Abbiamo diritto a diventare Repubblica”
Dopo una lunga discussione con le forze indipendentiste, alle 19.13 il presidente della Generalitat catalana, Carles Puigdemont, è apparso in Aula per il suo discorso “sull’attuale situazione politica”: “Sono cosciente che oggi compaio anche davanti a tutto il popolo della Catalogna. Siamo parte di uno stesso popolo, e dobbiamo continuare ad essere tale, succeda quel che succeda. Ovviamente non saremo sempre d’accordo su tutto, quella che andrò a illustrare non è una mia decisione personale, ma il risultato del referendum dell’1 ottobre e l’orrore per le immagini di violenze alle urne rimane negli occhi tutti, le hanno viste in tutto il mondo, ma più di 2 milioni di persone sono uscite da casa e sono andate a votare, anche se non sappiamo quante non sono riuscite a votare. La Catalogna è un affare europeo. È un momento critico e serio e dobbiamo prenderci le nostre responsabilità per eliminare la tensione e non incrementarla. Negli ultimi giorni in molti hanno cercato di suggerirmi cos’avrei dovuto fare. Il giorno del referendum per la prima volta è stata usata una violenza inaudita contro gli elettori e i cittadini, non dimenticheremo mai quello che è accaduto”.
Proseguendo, Puigdemont spiega di non poter tenere conto degli effetti del voto, soprattutto sull’economia, e della paura e apprensione che sta provando la gente in questi giorni: “Da parte dello Stato spagnolo la risposta al referendum è stata radicalmente negativa e le istituzioni catalane sono state perseguitate. Il Mondo deve sapere che i leader della mobilitazione più pacifica e massiva d’Europa sono in questo momento indagati per sedizione. Non siamo delinquenti, non siamo pazzi, non siamo dei golpisti. Siamo gente normale che vuole votare e ha cercato di farlo nella legalità. Non abbiamo nulla contro gli spagnoli, ma la relazione non funziona e non si è fatto nulla per porre rimedio alla situazione. Le urne dicono sì all’indipendenza e questo è il cammino che sono disposto a percorrere”.
“La Catalogna ha diritto a essere una Repubblica indipendente. Io propongo di sospendere gli effetti della dichiarazione di indipendenza per qualche settimana, in modo da aprire un dialogo con il governo. Mi appello alla responsabilità di tutti. Al governo spagnolo chiedo di accettare la mediazione”.
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