Il nostro Paese investe troppo poco nella sanità pubblica, e così facendo indirizza cittadine e cittadini al privato, mentre il personale sanitario tutto è costretto a turni massacranti con equipaggiamenti troppo spesso inadeguati.

Dal 2012 al 2019 abbiamo speso in sanità pubblica meno di un quarto della media europea, mentre nel 2020 nonostante i grandi finanziamenti siamo comunque ad un -40%.

Nemmeno i due anni di pandemia sono serviti a invertire la rotta e recuperare il terreno perduto.

E però quel terreno perduto significa meno servizi, meno medici nelle corsie, meno sanità territoriale.
E quel terreno perduto significa anche che le famiglie sono ormai arrivate a spendere circa 30 miliardi l’anno di tasca propria, per curarsi.
E ovviamente, chi non ha soldi a sufficienza per fare da solo, spesso non lo fa.

Andrà tutto bene, la prossima volta.

Nicola Fratoianni SI

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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