“Noi siamo rispettosi del popolo spagnolo, però nel periodo neoliberale, prima del mio governo, le imprese spagnole, appoggiate dal potere politico, sia spagnolo che messicano, hanno abusato del nostro Paese e del nostro popolo, ci hanno considerato una terra di conquista.
Durante ognuno dei mandati presidenziali neoliberisti messicani c’era una impresa spagnola che era favorita, che era trattata con privilegi e che ci danneggiava.
Vi racconto che quando è venuto qui il presidente di Iberdrola ed abbiamo conversato, lui, non capendo che i tempi sono cambiati, insisteva nel dire che tutto quello che fa la sua impresa in Messico è legale.
Ma in realtà le cose non stanno come dice lui.
Erano arrivati ad essere così influenti che la Segreteria statale messicana dell’Energia prendeva ordini da questa impresa ed il presidente del Messico Calderon, dopo aver licenziato 40.000 lavoratori pubblici per “ristrutturare” il settore, una volta finito il suo mandato, andò a lavorare nel consiglio di amministrazione di Iberdrola con uno stipendio milionario dandole un monopolio privilegiato in Messico ed offendendo tutti noi cittadini messicani non solo per la immagine, ma anche per quanto ci sono costate queste relazioni.
Sto parlando dei sussidi che gli furono assegnati, denaro che fa parte del bilancio dello Stato, che è di tutto il popolo messicano e che invece di essere usato per far uscire dalla povertà il popolo veniva usato per favorire quelle imprese.
Per non parlare di Repsol. Solo parlando di quanto denaro pubblico si è portata via dal Messico capiremmo che si è trattato di un altro abuso.
E poi ci fu OHL, altra mega impresa favorita dall’ultimo presidente messicano, pure lei spagnola.
Pertanto io credo che la cosa giusta in questo momento per il bene dei nostri popoli sia prendere una pausa nelle relazioni tra Messico e Spagna finché non finirà questa logica che si viene qui a saccheggiare impunemente il Messico.
È finita quell’epoca, era una mancanza di rispetto, ci avrebbero dovuto chiedere scusa.
Non lo hanno fatto? Ok, non importa. Però adesso entreremo in una nuova fase, in cui andremo avanti piano piano e lo ripeto, questa non è una rottura delle relazioni, ma è giusto che i nostri popoli sappiano cosa è successo.
La nostra non è xenofobia, è che devono rispettarci.
Ricordo che il presidente della banca spagnola Bancomer, in Messico, mi accusava di essere un populista. Lui, un banchiere straniero che parlava come se fosse stato il proprietario di questo Paese.
Adesso tutti costoro, dopo quello che hanno fatto in questi anni si sorprendono della nostra reazione.
Glielo ripeto: calmi, ora andremo avanti piano piano, perché così capirete meglio che i tempi sono cambiati, il saccheggio è durato pure troppo, 36 lunghi anni di periodo neoliberale.
Proprio non vogliono comprenderlo che le cose ora sono differenti e quindi per farglielo capire, dopo averli avvisati più volte, dobbiamo continuare a ripeterglielo: “non è più il tempo che venivano e senza chiedere permesso facevano quello che volevano”.
Ieri ho parlato con il nostro ambasciatore a Washington riguardo alle imprese statunitensi a Playa del Carmen.
Gli ho concesso che possono portare negli USA i materiali che hanno già estratto ma non possono assolutamente continuare ad estrarre altri minerali poiché stanno in piena zona turistica, ad un solo chilometro dalla spiaggia del mar dei Caraibi, un mare turchese.
Loro vorrebbero continuare a scavare su altri 4.000 ettari e portarsi via il materiale.
Noooo.
Possono portare via il materiale che già hanno estratto perché noi rispettiamo l’accordo precedente, ma adesso devono rispettare la nuova normativa che protegge l’ambiente.
Su quel terreno adesso si potranno costruire strutture turistiche ma solo se rispetteranno la flora, la fauna, i coralli, la costa e inoltre le imbarcazioni che arriveranno non dovranno danneggiare i fondali essendo permesse solo quelle di dimensioni adeguate al rispetto dei fondali.
Quei 4.000 ettari di terreno li compreremo noi come Stato messicano, glieli pagheremo e li utilizzeremo come parchi pubblici ed attività turistiche, i soldi li abbiamo”, lo ha dichiarato il presidente socialista messicano López Obrador mercoledì scorso nella conferenza stampa mattutina.
Traduzione Rete solidarietà rivoluzione bolivariana
Il video della conferenza stampa completa nel seguente link
https://twitter.com/lopezobrador_/status/1491759962204225536?s=20&t=rmc9XkcevrNufMQJ-IXSEw