Ci mancava persino il rischio di una guerra, dopo due anni devastanti sul piano sanitario, economico e sociale.
Una guerra che come sempre ha ragioni economiche e di affermazione del ruolo delle potenze dal punto di vista commerciale e geopolitico.
E questa volta si tratta anche di una battaglia per gli approvvigionamenti di gas.
Usa e Russia utilizzano l’ucraina come luogo fisico per l’incidente diplomatico.
Ciò che manca, come sempre, è l’Europa, che da un lato è terreno di conquista commerciale per la vendita del gas, e dall’altro stenta ad assumere un ruolo politico nella vicenda.
Leggo e ascolto da più parti il solito richiamo acritico all’atlantismo e alla fedeltà alla NATO.
Sembra più un modo per evitare di discutere fino in fondo di questioni che meritano un approfondimento.
Perché a furia di fedeltà cieca alla NATO ci siamo ritrovati in Iraq con armi di distruzione inesistenti, in Afghanistan, alleati alla Turchia del liberale e democraticissimo Erdogan.
Recuperiamo il ruolo della politica.
Recuperiamo l’importanza della diplomazia e della Pace.
Sì percorra qualsiasi strada utile ad evitare l’uso delle armi. Perché nel momento in cui verrà sparato il primo colpo a perdere saremo tutti, sopratutto i civili che pagheranno il prezzo più devastante.
Nicola Fratoianni SI