Gian Butturini


Francesco Cecchini


Non dimenticherò la vibrante umanità che anima la comunità cattolica irlandese, né il loro entusiasmo e sprezzo della lotta per la conquista dei diritti civili, la loro forza di continuare anche in condizioni imossibili. “Take pictures, takes picture”, fotografaci mi gridavano i bimbi dei ghetti, racconta agli italiani come lottano i loro fratelli cattolici. Gian Butturini – Dall’ Irlanda dopo Londonderry

Copertina del libro fotografico Dall’ Irlanda dopo Londonderry


Gian Butturini, nato il 24 marzo 1935 e morto il 29 settembre 2006, iniziò a lavorare a Brescia come grafico pubblicitario e continuò in questo settore, con molti riconoscimenti professionali, fino al 1969 quando produce il libro ” Londra” dove racconta la capitale inglese, la swinging London, a fine degli anni 60. Dopo l’ Irlanda del Nord, dove documenta la ribellione dei cattolici e repressione inglese, tra il 1971-73 fotografa la Cuba di Fidel Castro. Nel 1973, incontra alla Moneda a Santiago del Cile Salvador Allende, e pubblica il libro ” Cile vencesremos”. Dal 1974 al 1976 lavora con l équipe di Franco Basaglia documentando le fasi più importanti della rivoluzione psichiatrica che porterà alla chiusura dei manicomi e pubblica il libro Tu interni….io libero. Nel 1983, dopo un soggiorno nel Sahara Occidentale, è invitato dalla Repubblica Democratica Saharawi a documentare la guerra contro il Marocco. Nel 1984 è in Inghilterra per documentare a Sheffield gli scioperi dei minatori inglesi per impedire alla Thatcher di chiudere le miniere. Dal 1991 al 1993 documenta la guerra Croazia-Serbia sulle alture di Zara. Nel 1998 è nel Chiapas e pubblica il reportage Il sogno del Chiapas”. Nel Novembre del 2001 fa un reportage in Eritrea, nel 2002 realizza un reportage nellindia di Vindravan dal quale verrà poi pubblicato un libro. Nel 2004 realizza un reportage fotografico a Calcutta, negli ospedali di Madre Teresa.Nell estate del 2005 realizza un reportage in Venezuela dove, a Maracaibo, fotografa la vita degli abitanti delle palafitte accerchiati dallinquinamento di una petroliera naufragata nel mare. Nell estate del 2006 torna a Trieste, chiamato da Peppe DallAcqua e Mario Reali per documentare il lavoro del Centro di salute Mentale a più di 30 anni dalla morte di Franco Basaglia. Sarà l ultimo suo reportage, reportage perché muore a settembre dello stesso anno.
Un lavoro immenso che ancora chiama attenzione, molte sono le mostre a lui dedicate. Fino al 6 marzo 2022 la galleria Still Fotografia di Milano (via Zamenhof 11) rende omaggio a Gian Butturini ospitando la mostra Londra 1969-Derry 1972: un fotografo contro (dalla Swinging London al Bloody Sunday), curata da Gigliola Foschi e Stefano Piantini e promossa dall Associazione Gian Butturini. Sono esposte cinquanta fotografie tratte da due suoi lavori e suoi libri più famosi – London by Gian Butturini e DallIrlanda dopo Londonderry – che raccontano, da un lato, la Londra di fine anni 60 e dallaltro, le tensioni politiche e sociali nell Irlanda del Nord, seguiti al Bloody Sunday, la strage avvenuta a Derry il 30 gennaio 1972 .

Gian Butturini con un bambino e la sua mamma


Va ricordato che Gian Butturini è stato anche regista. Suo è il film “Il Mondo degli ultimi” del 1980, che racconta le lotte contadine tra la bassa bresciana e cremonese nel secondo dopo guerra. Fu presentato al festival di San Sebastian in Spagna, al festival di Sorrento, a Mosca e ad altri importanti concorsi internazionali riscuotendo consensi da parte della critica e del pubblico, ma non fu mai distribuito in Italia a causa di una pesante e assurda censura. E’ stato proiettato recentemente al Cinechaplin di Cremona.
Il link con il film su YouTube è il seguente:

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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