La complessità del mondo richiede attenzione, studio, non correre dietro a bandiere e all’isteria bellica dilagante, e lo si deve alla verità e alle vittime di queste verità.
L’isteria bellica dilagante
Ieri Ursula Von der Layen ha dichiarato, testualmente: “Per la prima volta in assoluto l’Unione europea finanzierà l’acquisto e la consegna di armi ed equipaggi per un Paese sotto attacco. È un momento spartiacque“.
È un fatto grave, che allontana la pace. Isolare e umiliare la Russia non risolve nessun problema.
L’Europa assieme alla Nato ha deciso di portare avanti una guerra per procura in cui la carne da macello sono gli ucraini. Sostegno all’Ucraina non significa armarla in un confronto che sarà comunque impari.
L’isteria bellica che sta accompagnando queste ore drammatiche, e che sta travolgendo la nostra intera classe politica in maniera imbarazzante (le parole di Letta e Di Maio in queste ore sono completamente fuori luogo) fa propendere la bilancia sulla volontà che la guerra duri a lungo, cosa contraria ai nostri interessi e a quelli delle popolazioni coinvolte.
La diplomazia deve consentire una via di uscita dignitosa a tutti: l’Ucraina deve restare indipendente e riconoscere l’autonomia del Donbass, congelando con formule “politicanti” la richiesta di adesione alla Nato.
La Russia conservi la sua influenza sulle repubbliche autonome e sulla Crimea e rientri nella legalità, magari con un gruppo dirigente nuovo (ma questo è un problema che si porrà presto e risolveranno i russi secondo le loro “tradizioni” ).
E poi una parentesi per quel che riguarda l’opinione pubblica, come sempre coinvolta emotivamente nell’era dei social in questi momenti di crisi: non è il momento di sventolare vessilli social ma di studiare, se così si può dire.
La complessità del mondo richiede attenzione, studio, non correre dietro a bandiere e ruoli predefiniti, e lo si deve alla verità e alle vittime di queste verità. La geopolitca è materia complessa e maneggairla non ti evita di prendere cantonate pazzesche ma non ti rende cieco davanti alla storia e alla sua manipolazione costante.
Su questo giornale monitoriamo h24 quello che sta accadendo e decifrare la verità confrontando agenzie di tutto il mondo, report, è complicato, figuriamoci con letture approssimative solo sui social.
La stragrande maggioranza delle notizie che leggiamo sono propaganda di tutte le parti, bollettini dei rispettivi ministeri della difesa; ci sono pochissimi inviati reali, la maggior parte dei quali chiusa in alberghi che rilancia agenzie locali.
Qui in Italia la quasi totalità dei media, pubblica le news solo delle agenzie ucraine (la interfax) o dal sito del principale quaotidiano di Kiev, oltre che gli aggiornamenti da Bloomberg o dalla Cnn. Raramente qualche news viene rilanciata tramite la russa Tass.
Questo non è prendere una posizione a favore di qualcuno, e nemmeno il contrario, essere pilateschi, ma è semplicemente un fatto. Ma un fatto importante.