Immagine dal film ¡Qué viva México!
Sergei Eisenstein è uno dei registi più importanti della storia. E’ il regista del capoavoro La Corazza Potemkin e di altre opere di grande importanza. Incoraggiato dal finanziamento offerto dallo scrittore Upton Sinclair, Eisenstein alla fine del 1930 iniziò le riprese di Viva il Messico!, uno dei film incompiuti più famosi della storia. Ai giornali locali della sua visita in Messico, ha dichiarato: “Per circa un mese mi dedicherò allo studio dell’ambiente messicano, quindi procederò alla realizzazione del film basato sulla questione locale. Dopo questo studio, deciderò se basare il lavoro su un argomento specifico o su una fedele esposizione del Paese, dei suoi costumi e della sua gente, documentandomi preventivamente nelle visite che farò al Distretto Federale e nelle regioni limitrofe, al Istmo di Tehuantepec e dello Yucatán, dal momento che non salterò in alcun modo le famose rovine di Chichen Itza e il mio interesse per il folklore locale è enorme”.
Era ovviamente affascinato dal Giorno dei Morti. Commento. “Non c’è evento più meraviglioso o dignitoso che può essere catturato dalla cinepresadel Giorno dei Morti in Messico”. Il suo obiettivo ha registrato il giorno dei morti.
Il link con la scena del giorno dei morti tratto da ¡Qué viva México! è il seguente:
que viva mexico sergei eizenstein dia de los muertos
Il giorno dei morti si celebra in Messico il 2 novembre. Non c’è quasi una tale celebrazione sul pianeta. Una celebrazione della morte. Teschi di caramelle, offerte, personaggi caratterizzati come Catrina, feste nei cimiteri, poesie intitolate “calaveritas” sono alcuni degli elementi di detta festa. Le origini di questa celebrazione risalgono alle tradizioni indigene, in particolare alla tradizione Nahua. Gli aztechi pensavano che il mondo sotterraneo, nell’inferno della tradizione occidentale, fosse un luogo di relax, riposo e tranquillità.