La Russia è cattiva. È molto, molto cattiva, perché viola deliberatamente le sacre regole che garantiscono l’ordine internazionale. Secondo l’European Journal of International Law, l’Occidente ha “cementato l’ordine mondiale basato sulle regole” e la Russia è troppo stupida per capirle. Quanto segue è stato pubblicato [in inglese] nel luglio 2021:

Dopo l’incontro di Vladimir Putin con Joe Biden a Ginevra il mese scorso, Lavrov ha segnalato il suo malcontento per gli “avvertimenti” pronunciati dai funzionari statunitensi al termine dei colloqui a Villa La Grange. . . .

In questi incontri l’Occidente avrebbe “cementato il concetto di ordine mondiale basato sulle regole” in opposizione ai principi universali del diritto internazionale, con la Carta delle Nazioni Unite come fonte primaria. La principale obiezione della Russia è la mancanza di chiarezza. Lavrov afferma che l’Occidente “rifugge dall’esplicitare le “regole” che pretende di seguire, così come si astiene dallo spiegare perché sono necessarie”. Chiunque agisca contro la volontà dell’Occidente viene immediatamente, e senza alcuna prova, accusato di essere un violatore di regole”, scrive. Un particolare disprezzo è riservato all’abitudine della famiglia occidentale di definirsi “un’ancora per la democrazia, la pace e la sicurezza”..

Mi sento in dovere di aiutare Putin e Lavrov a comprendere queste nuove regole, alla luce della loro autoproclamata confusione sulla sostanza di tali regole. Ecco qui:

  • Regola n°1 – nessun gruppo o partito di opposizione politica nazionale ha il diritto di protestare contro un’elezione, o di usare la forza per cambiare un governo. Ma ci sono alcune eccezioni a questa regola. Se siete coloni americani che si ribellano alla Gran Bretagna, la protesta e la violenza vanno bene, purché stiate combattendo per la vostra libertà. Idem se siete un’organizzazione russa che si oppone a Vladimir Putin. Se siete iraniani che si ribellano ai mullah, allora è un’ottima cosa. La politica degli Stati Uniti è un po’ flessibile su questo punto. Si oppongono fermamente ai partiti di opposizione politica nazionale che usano proteste e violenza contro un governo regolarmente eletto, a meno che le proteste e la violenza non siano dirette contro il presidente ucraino Yanukovych all’inizio del 2014 o contro Vladimir Putin. Allora va bene.
  • Regola n°2 – Se a Washington non piace l’uomo o la donna al potere in un paese straniero, allora va bene scatenare la folla e uccidere un po’ di gente per sostituire quel leader. Ecco perché era “legale” per gli Stati Uniti intervenire in paesi stranieri ed eliminare leader come Saddam Hussein, Muammar Gheddafi e Manuel Noriega. Il corollario di questa regola è che gli Stati Uniti hanno anche il diritto di fomentare una guerra civile in Siria, armare gli estremisti islamici e impadronirsi di beni petroliferi. Qualcuno deve pagare per queste avventure militari.
  • Regola n°3 – È severamente vietato interferire nelle elezioni in paesi stranieri, a meno che non si tratti di Iraq, Venezuela, Grecia, Ucraina, Pakistan e Israele. Gli Stati Uniti si riservano il diritto esclusivo di finanziare i leader dell’opposizione straniera, purché ciò serva agli interessi di Washington.
  • Regola n°4 – Nessun paese può invadere un altro paese a meno che il leader del paese invasore non convinca i suoi cittadini che è in gioco un interesse di sicurezza nazionale. Una volta invocata la sicurezza nazionale si possono invadere Iraq (due volte), Afghanistan, Siria, Vietnam, Panama, Balcani, Somalia, Repubblica Dominicana, Messico e Libano. Se siete gli Stati Uniti non avete bisogno del permesso delle Nazioni Unite.

Conoscete il braccialetto WWJD? (Cosa farebbe Gesù?), propongo di creare un nuovo braccialetto e di regalarlo a Vladimir Putin. Il braccialetto recita: WWUSD. Significa – Cosa farebbero gli Stati Uniti? Penso che sarà di grande aiuto a Putin e Lavrov per orientarsi in questo nuovo ordine mondiale di regole cementate dall’Occidente.

Tuttavia, l’Istituto di ricerca sulla pace di Oslo (noto anche come PRIO) ha alcune riserve [in inglese] per la Russia:.

Putin sostiene che la NATO non ha mantenuto la promessa di non espandersi verso est. Ma non è mai stata fatta una promessa vincolante. In ogni caso, il contributo decisivo del diritto internazionale in questo dibattito è che il diritto all’autodeterminazione di uno Stato include anche il diritto dell’Ucraina di scegliere le proprie alleanze.

Finché gli americani tengono le dita incrociate dietro la schiena, una promessa non vale. Se gli americani e i russi non si stringono il dito mignolo e non giurano di fornire petrolio a basso costo agli Stati Uniti, nessuna promessa è valida..

La Russia non può nemmeno invocare il diritto di autodifesa ai sensi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite per difendersi dall’espansione della NATO. Il diritto all’autodifesa preventiva non è riconosciuto dal diritto internazionale.

Assolutamente! Anche se vedete un nemico che sta raggruppando le sue forze militari al vostro confine e sta conducendo esercitazioni militari, non potete agire per fermarlo finché non vi attacca davvero. Gli Stati Uniti hanno violato questo principio durante la crisi dei missili di Cuba. Avrebbero dovuto aspettare che i missili nucleari fossero preparati e caricati..

Inoltre, la Russia sostiene che si sta commettendo un genocidio contro i russi nell’Ucraina orientale. Ma il genocidio richiede l’intenzione di sradicare parzialmente o completamente un gruppo etnico, e questo ovviamente non è il caso..

Fatemi pensare. Mi sembra di ricordare che il governo ucraino di sfegatati banderisti abbia proibito [in inglese] l’uso della lingua russa nella sfera pubblica:

Nell’aprile 2019 il Parlamento ucraino ha votato una nuova legge, la legge “Sul sostegno al funzionamento della lingua ucraina come lingua di Stato”. La legge rendeva obbligatorio l’uso dell’ucraino (totalmente o entro quote) in più di 30 sfere della vita pubblica, tra cui la pubblica amministrazione, il processo elettorale, l’istruzione, la scienza, la cultura, i media, la vita economica e sociale, le istituzioni sanitarie e assistenziali e le attività dei partiti politici. La legge non regolava le comunicazioni private. Alcune esenzioni sono state previste per le lingue ufficiali dell’Unione Europea e per le lingue minoritarie, con l’esclusione di russo, bielorusso e yiddish..

L’Ucraina non solo ha cercato di mettere un freno all’uso della lingua russa, ma ha anche bombardato le aree civili del Donbass con artiglieria e razzi dal 2014..

Inoltre, anche se fosse avvenuto un genocidio, la Russia non avrebbe il diritto, secondo il diritto internazionale, di condurre un cosiddetto intervento umanitario. Tali interventi devono essere approvati dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (“responsabilità di proteggere”).

Solo il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite può fermare un genocidio. Se non approva l’intervento, allora non si tratta di genocidio. Capito? Questa è una logica complicata, e bisogna essere un tipo particolare di degenerato per comprenderla..

Putin non può nemmeno usare un invito da parte delle due repubbliche secessioniste per giustificare l’invasione. Il diritto alla secessione potrebbe essere rilevante per queste due regioni solo in caso di estreme violazioni dei diritti umani da parte dell’Ucraina, cosa che non abbiamo visto.

Un principio assoluto e fermo, fissato nella pietra, a meno che non si tratti del Kosovo. Se il Kosovo chiede alla NATO di salvarlo dalla Serbia, questo divieto non è più valido. L’intervento della NATO sostituisce qualsiasi decisione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU..

In sostanza, la Russia deve solo chiudere la bocca, piegarsi e lasciare che l’Occidente faccia il suo corso fino a quando gli Stati Uniti e la NATO non saranno sazi, e poi sedersi tranquillamente in un angolo e non causare ulteriori problemi. Cosa c’è di sbagliato in questo?..

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Articolo di Larry Johnson pubblicato su A son of the new american revolution il 9 gennaio 2023
Traduzione in italiano di Fabio_san per SakerItalia

[le note in questo formato sono del traduttore] 

http://sakeritalia.it/america-del-nord/quando-si-tratta-di-sostenere-il-diritto-e-lordine-internazionale-gli-stati-uniti-sono-molto-flessibili/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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