Maurizio Biagiarelli

 “Il vizio italiano del piagnisteo è una cosa insopportabile – ha detto Federico Rampini a Barbara Palombelli durante l’ultima puntata di Stasera Italia.- Sembra che la guerra la stiamo facendo noi. Non c’è stata nemmeno una mini recessione. Nel 2022, l’anno in cui le sanzioni economiche dovevano rovinare l’economia italiana, ha visto un boom con un +20% del Made in Italy nel mondo. Anche perché basta fare un po’ di conti di aritmetica, l’economia russa è microscopica. vale 1/14 dell’economia degli Stati Uniti e non è neanche tra le prime dieci al mondo. Quindi ci voleva davvero tanta immaginazione per pensare che perdere il mercato russo sarebbe stata una catastrofe per noi”.

Federico Rampini e la guerra è compatibile

Ieri sera ho sentito un “cittadino americano in bretelle rosse” che imperversa nella nostra televisione dire che la guerra è perfettamente compatibile con la vita quotidiana perché non sono arrivate le cavallette e non si sono verificati cataclismi. Per lui la guerra è perfettamente normalizzabile e ce ne possiamo infischiare perché l’apocalisse non c’è stata.

Un esterrefatto Luigi de Magistris ha replicato che non era affatto d’accordo con l’americano, visti i danni che la guerra dopo il Covid ha inferto al nostro sistema produttivo, con segni evidenti di desertificazione e chiusure che tutti, tranne l’americano che vive sulla luna delle statistiche del grande capitale internazionale, ci troviamo davanti anche semplicemente passeggiando per le vie dei centri storici.

Ma soprattutto l’americano, che forse possiede qualche bunker privato in cui rifugiarsi nella convinzione di essere più furbo degli altri, non sa che l’apocalisse è come la morte rispetto alla vita, o c’è l’una o c’è l’altra, non esiste una via di mezzo. Quando l’apocalisse arriva non la racconti, anche se ti chiami #Rampini e pontifichi ogni giorno sull’universo mondo.

Per voi sono populista se mi arrabbio con Rampini e la sua mancata apocalisse? Lo faccio perché sono invidioso del suo status e del suo denaro? No, il suo cinismo mi disgusta perché è irresponsabile, presuntuoso, perché ignora che il pericolo nucleare in questa guerra e in tutti i venti di guerra che spirano nel mondo è molto, molto reale.

Il terrore atomico che negli anni 60 spingeva a grandi manifestazioni di popolo ovunque nel mondo occidentale, grazie alla compagnia di giro nei talk di esperti come Rampini è diventato oggi una eventualità da non escludere e da mettere nel conto. Il mio rifiuto di Rampini e del “rampinismo” non per un populistico rifiuto delle competenze, ma proprio per l’uso propagandistico che se ne fa sulla pelle e sulla vita di tutti noi.


https://www.kulturjam.it/news/federico-rampini-la-guerra-e-perfettamente-compatibile-con-la-vita-quotidiana/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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