“In Brasile noi non privatizzeremo nessuna impresa pubblica.
Negli ultimi 6 anni in Brasile hanno venduto troppo patrimonio pubblico e non lo si è venduto per creare altro bene pubblico, ma lo si è fatto semplicemente per pagare gli interessi del debito pubblico, una cosa indecente e frutto dell’oscurantismo.
Non solo, con la vendita ai privati la qualità dei servizi è pure peggiorata.
Vi racconto questo esempio: fu privatizzata (da Bolsonaro) la nostra principale impresa di energia elettrica.
La prima cosa che hanno fatto i nuovi imprenditori privati è stata quella di aumentare lo stipendio dei dirigenti da 60.000 reais (11.000 €) al mese a 360.000 reais (66.000 €) al mese. Un consigliere oggi prende 200.000 reais (36.000 €) di stipendio per lavorare un solo giorno al mese.
Noi siamo tornati al governo per recuperare il disastro fatto negli ultimi anni.
6 anni fa eravamo la sesta economia del mondo ed oggi siamo la dodicesima.
14.000 opere che avevamo iniziato coi nostri governi (del partito dei Lavoratori) sono state paralizzate dal governo Bolsonaro.
Solo nell’area della educazione le opere paralizzate sono 4.000.
Le riattiveremo tutte.
Questi progetti si portano avanti con la convivenza politica e non con l’odio.
Io ho 77 anni, sono nato alla fine della Seconda Guerra Mondiale ma l’odio che vedo oggi non l’ho mai visto prima.
L’industria delle fake news utilizza gli algoritmi per entrare nella testa del popolo, per cambiare la volontà di voto e se fa danni in democrazie europee con 150 anni di storia, immaginate se non riesce a distruggere una democrazia giovane che di anni ne ha solo 30 come il Brasile, dove vediamo una rinascita dell’estremismo fascista il quale nega tutto ciò che è democratico.
Nega i partiti politici, nega il sindacato, nega le organizzazioni sociali, nega il risultato delle elezioni.
Pertanto annuncio che la prossima settimana entrerà in Parlamento una proposta di legge per evitare la diffusione delle bugie attraverso internet e proibirà l’informazione falsa indiscriminata come è fatta oggi.
Mi rimangono ancora 1.350 giorni di governo.
Nei primi 100 giorni abbiamo preparato il Brasile per fare il salto di qualità che vogliamo.
Dobbiamo recuperare tutta quella politica di inclusione sociale che è stata smontata.
Quello che avevamo costruito in 13 anni è stato distrutto in 4 anni.
Addirittura la fame, che l’ONU aveva definito scomparsa dal Brasile, oggi è tornata ed abbiamo 33 milioni di persone che hanno fame.
Saremo costretti a rifare molte cose che già avevamo fatto.
Sappiate che prima costruivamo le nostre petroliere, invece adesso le importiamo da Singapore perché l’industria cantieristica navale statale è stata smantellata. (…)
Il Brasile sarà implacabile nella lotta ai crimini ambientali come il disboscamento della Amazzonia e nella lotta a chi compie crimini contro le popolazioni indigene.
Ho la certezza che cambieremo la storia del Brasile.
Il Brasile è tornato per essere protagonista sulla scena internazionale ed è tornato per restare.
Grazie per la vostra attenzione”.
Lo ha dichiarato il presidente socialista brasiliano Lula in visita ufficiale in Portogallo tre giorni fa.
(Traduzione Rete solidarietà rivoluzione bolivariana)
Link con i video dei due discorsi:
https://www.youtube.com/live/fDJa9gT0Jlk?feature=share
https://www.youtube.com/live/JVT9FBaiPrk?feature=share